lunedì 26 settembre 2011

Milano avanza di oltre il 3%, migliore d'Europa

da: wallstreetitalia.com 
Milano - Sul finale di seduta Piazza Affari rallenta dai massimi, pur rimanendo la borsa migliore del continente europeo. Dopo aver toccato un picco di 14.337,60 punti sfiorando il +5% a meta' giornata, l'indice Ftse Mib chiude in rialzo del 3,32%. A trarre maggior giovamento dalle prospettive di nuove misure per superare la crisi del debito sovrano sono le banche: Intesa Sanpaolo, dopo un passaggio in asta di volatilità, balza del 6,45% circa; UniCredit sale del 5% circa.

Il rimbalzo ha un duplice carattere, tecnico da un lato e piu' generico dall'altra. Gli investitori ritengono che sia un buon momento per comprare dopo che gli indici principali del continente hanno toccato i minimi di due anni e allo stesso tempo sperano che le autorita' politiche arrivino a una risoluzione della crisi.

Prevalentemente positivo anche il quadro dell'azionario europeo: Londra +0,4%, Francoforte +2,76%; Parigi +1,8%, Zurigo +1,88%, l'indice di riferimento Eurostoxx 50 fa +3,2%. Messa da parte la parziale delusione per l'indice Ifo tedesco , che ha testato il minimo degli ultimi 15 mesi, pur confermandosi migliore delle attese. 

Il quadro di fondo rimane ad ogni modo caratterizzato da un'elevata volatilità. Il Ftse Mib aveva ceduto nei primi minuti della seduta fino a -1,5%. Il riscatto della Borsa di Milano si spiega con i buy sulle banche, tanto che sono scattate durante la mattinata alcune sospensioni al rialzo. In recupero anche gli industriali. Tra gli assicurativi, bene Generali (+3,41%) dopo la conferma del rating di S&P. 

A livello di rischio paese il rendimento sul Btp a 10 anni e' salito fino al 5,583% prima di ridurre i rialzi e attestarsi al 5,640, mentre lo spread tra Btp e Bund decennali raggiunge l'area dei 378 punti. I cds, ovvero il costo per assicurarsi contro un eventuale default del debito sovrano, scambiano a quota 497 punti.

Mentre l'Unione Europea ha deciso di rinviare la decisione sulla nuova tranche di aiuti alla Grecia, secondo le ultime indiscrezioni stampa la Banca centrale europea potrebbe discutere la prossima settimana se riaprire il programma di acquisto dei covered bond emessi dalle banche, assieme ad altre misure tese a sostenere gli istituti di credito. Nella riunione del direttivo Bce del 6 ottobre si discutera' anche della reintroduzione dei prestiti a 12 mesi, oltre che della possibilita' di tagliare i tassi d'interesse.

Alcune indiscrezioni riportano l'esistenza di piani per ricapitalizzazione alcune banche europee, e si affaccerebbe anche la volontà di Bce e Fmi di evitare il crack dell'euro alzando il valore del fondo di bailout da 440 miliardi fino a tremila miliardi.

Proprio ieri sera, inoltre, in una intervista di un'ora alla televisione tedesca, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha affermato che un default della Grecia rischierebbe di distruggere la fiducia degli investori sull'Europa e probabilmente alimentare un effetto contagio simile a quello a cui si è assistito nel 2008 dopo il collasso di Lehman Brothers. 

"Ciò che non possiamo fare è distruggere la fiducia di tutti gli investitori e creare una situazione in cui si afferma che se abbiamo consentito (il default) alla Grecia, faremo la stessa cosa per la Spagna, il Belgio e qualsiasi altro paese. A quel punto, non ci sarà una persona che punterà i propri soldi in Europa". 

Soffre, recupera terreno ma poi ritorna di nuovo in rosso l'euro nei confronti del dollaro. A influenzare gli scambi e' l'incertezza circa il piano da 3.000 miliardi di euro per arginare la crisi del debito e salvare la Grecia.

Dopo essere scivolato ai minimi degli ultimi 10 anni nei confronti dello yen e ai valori più bassi degli ultimi otto mesi sul dollaro, attestandosi sotto quota $1,34, la moneta unica ha riagguantato la soglia psicologica di $1,35. Nel tardo pomeriggio, l'euro e' sostanzialmente invariato nei confronti della valuta americana, a $1,3490. Il rapporto euro/yen è in calo dello 0,38%, a quota 102,88. Contro la valuta nipponica arretra anche il dollaro, a quota 76,45. La moneta unica indietreggia anche franco svizzero a CHF 1,2169 (-0,39%).

"E' certo che la crisi del debito sta provocando un rallentamento economico in Europa, e questa è la maggior ragione per vendere l'euro - ha detto Daisuke Karakama, economista della divisione mercati presso la Mizuho Corporate Bank di Toluo - Non possiamo acquistare l'euro in quanto l' economia che la rappresenta si presenta al momento la più debole se la paragoniamo con il Giappone e gli Usa". 

Sul fronte delle commodities futures sul petrolio tornano in rosso e cedono l'1,33%, a $78,79 il barile. Continua la discesa delle quotazioni dell'oro, che perdono il 2,31%, a quota $1.602 l'oncia. A tal proposito, da segnalare che l'indice relativo alle materie prime è crollato ai minimi degli ultimi 10 mesi, con l'argento che è scivolato del 50% dai massimi assoluti.

domenica 25 settembre 2011

G20: maxi piano da 3mila miliardi per il ricapitalizzare le banche


Fonte: Repubblica.it

I grandi della terra pronti a salvare gli istituti di credito prima di lasciare andare in default la Grecia. L'amministratore delegato di Unicredit, Ghizzoni: "L'Italia deve prendere decisione rapide"

MILANO - Un maxi piano da 3mila miliardi per salvare l'euro ricapitalizzando le banche e dando più risorse al fondo salva-stati in modo da consentire un default della Grecia sui suoi debiti. Mentre cresce l'attesa per la riapertura dei mercati in una settimana che si annuncia cruciale sia per Atene sia per la zona euro. Secondo il Sunday Times i paese del G20 hanno discusso un nuovo schema, che potrebbe essere presentato a giorni, mirato a salvare l'euro e la cui introduzione è stata sollecitata anche da Stati Uniti, Cina e Fmi.
Il primo passo del maxi-piano d'emergenza rivelato dal settimanale britannico dovrebbe essere una sostanziale iniezione di capitali in almeno 16 banche europee. Secondo gli analisti il conferimento potrebbe riguardare capitale "di contingenza", vale a dire riserve che potrebbero essere utilizzate solo in caso di bisogno. A quel punto, essendo stato approntato un sostegno alle banche, la Grecia potrebbe andare in default, vale a dire in stato d'insolvenza sui propri debiti: sarebbe stato risolto così uno dei principali ostacoli che impediva ai politici europei di avallare un default di Atene a causa della loro preoccupazione per l'impatto sulle banche continentali - a partire da quelle francesi - che detengono miliardi di euro di titoli di stato ellenici.
Secondo fonti a Washington citate dallo stesso Sunday Times sarebbe inoltre probabile che il fondo salva-stati Efsf riceva risorse aggiuntive e venga anche dotato della possibilità di attingere a finanziamenti sul mercato allo scopo di aumentare la sua capacità d'intervento con un costo complessivo dell'intero piano che si aggirerebbe sui 3mila miliardi di euro.
La notizia sul nuovo piano giunge dopo le pressioni pubbliche da parte del segretario al Tesoro Timothy Geithner che sabato ha messo in guardia dalla "minaccia di default a cascata, corse nagli sportelli e rischi catastrofici che devono essere levati dal tavolo, perché in caso contrario tutti gli altri sforzi saranno minati, sia all'interno dell'Europa che a livello globale".
Ma le attese sono anche concentrate sulla Banca Centrale europea, che potrebbe annunciare ulteriori misure per facilitare l'accesso delle banche alla liquidità, a partire da un taglio d'emergenza dei tassi.

Di certo, non c'è tempo da perdere, nemmeno per l'Italia, come hanno avvertito da Washington nelle ultime ore anche le due principali banche italiane, Unicredit e Intesa Sanpaolo che figurano anche nel ristretto gruppo dei principali istituti di eurolandia. "L'Italia - ha spiegato l'ad di Unicredit Federico Ghizzoni - in questo momento è  percepita come un'area di massima attenzione. E' ovviamente un  paese molto importante, non solo in Europa ma anche al di fuori. La crisi finanziaria ci ha colpito, lo sappiamo tutti, più di altri paesi, ed è importante soprattutto agli occhi di altri operatori americani, ma anche  europei, che l'Italia nell'ambito del problema europeo a sua volta prenda  delle decisioni rapide sul debito e sul rilancio del paese. Ho trovato molta  attenzione e per certi versi molta preoccupazione verso l'Europa e in parte anche verso l'Italia".

Come può recuperare l'Italia? "La decisione - ha detto il ceo di Intesa Sanpaolo Corrado Passera - è nelle mani del Parlamento e del presidente della Repubblica. Certamente questo è un momento in cui ungoverno capace di fare un piano che riesce a mettere insieme le parti sociali, che riesce a far condividere a un paese sacrifici di breve termine per benefici di lungo periodo ovviamente sarebbe più adatto. Però quale sia, se questo governo o un altro o come fatto non sta noi a dirlo. Certo sarebbe necessaria una gestione complessiva più efficace di quella che è stata negli ultimi tempi".

martedì 20 settembre 2011

Strategie di investimento


Carissimi,
quest’ultima crisi sfociata negli attacchi speculativi di agosto ha dei punti di riflessione molto importanti.

Vorrei ricordare che la crescita mondiale stimata a luglio si aggirava intorno al 4,50% (ora rivista al ribasso intorno al 4,00%).
Se dovessimo dare un soprannome a questa crisi che viene definita “la crisi del debito sovrano” potremmo dire che è la crisi della politica.

La politica mondiale ha fallito in tutte le scelte importanti che era tenuta ad affrontare. (Dalla riduzione del debito in Italia, al salvataggio della Grecia in Europa, all’accordo sul tetto del debito negli USA).

Con la perdita della tripla A da parte degli USA, poi, gli speculatori hanno avuto vita facile. Bersaglio principale degli speculatori è stato il debito sovrano italiano (attaccando BOT,BTP,CCT….).

E proprio questa è la grossa particolarità di questa crisi vista dal punto di vista dell’investitore. Tutto ciò che è sempre stato considerato sicuro ora risulta essere un investimento a rischio.
Il risparmiatore italiano che ha sempre investito in titoli di stato si ritrova davanti ad una realtà poco piacevole.

D’altronde la prima regola della pianificazione finanziaria è quella di diversificare!

L’investitore si trova ora nella difficile situazione di non capire come muoversi. Premesso che di questa crisi ne avremmo fatto volentieri a meno, dobbiamo però anche dire che oggi si presentano delle opportunità straordinarie. E la grossa opportunità di questo periodo si chiama DIVIDENDO. (come potete vedere dagli allegati)

Ci sono molte società che nonostante abbiano perso 30/40% del valore di mercato, aumenteranno i dividendi per gli azionisti. In europa si trovano società che pagheranno dividendi del 17% (vedere Plus del sole 24 ore di sabato scorso).
Quali società scegliere? Questo è il punto più importante. La scelta dei titoli che hanno prospettive di dividendo stabile o in crescita per i prossimi anni.

Banca Mediolanum ha da alcuni mesi lanciato una soluzione di investimento che va a ricercare sul mercato proprio questi titoli (sia azionari, che obbligazionari, che immobiliari) proprio per dare al cliente un alto ritorno sul capitale con cedole semestrali e nel medio lungo termine la rivalutazione del capitale investito.
Questo è il momento di approfittarne.
A vostra disposizione per approfondire il discorso

giovedì 15 settembre 2011

Banche centrali offrono liquidita' illimitata

New York - Cinque delle principali banche centrali al mondo condurranno un piano coordinato che offrira' liquidita' illimitata in dollari al sistema finanziaria entro la fine dell'anno attraverso tre diverse operazioni. Lo annuncia la Bce in una nota, da cui si evince che non c'e' limite all'azione di sostegno. 

La misura a sorpresa, a cui parteciperanno Federal Reserve, Banca d'Inghilterra, Banca del Giappone, Bce e Banca nazionale elvetica, ha l'obiettivo di contrastare la carenza di dollari delle banche e aziende europee e arriva pertanto come una boccata d'ossigeno per quegli istituti che facevano fatica a reperire biglietti verdi sui mercati.

Le borse europee e Wall Street volano in rialzo, con Piazza Affari che guadagna circa il 4%. Le altre piazze finanziarie del continente accelerano di oltre il 3%. L'euro e' arrivato sopra $1,39. I titoli bancari spiccano il volo. Alle 15,45 italiane BNP Paribas fa segnare un rialzo del 12%, Societe Generale e Credit Agricole di oltre il 6%. Anche altre banche europee sono in forte aumento: Deutsche Bank guadagna il 7%, Barclays il 5% e Credit Suisse il 5%. Unicredi fa +7%, anche Intesa e' ben comprata. I Treasuries cedono invece terreno spingendo il rendimento sul decennale dei bond Usa ai massimi di tre settimane. 

Dicendosi disponibili a garantire liquidita' in dollari, il messaggio che mandano le autorita' e' che non ci sono problemi cosi' gravi come si possa pensare a livello di sistema finanziario. Lo scopo e' alleviare le speculazioni che hanno interessto le banche europee in difficolta', in particolare BNP Paribas e i gruppi concorrenti francesi.

Allo stesso tempo le misure straordinarie sono la dimostrazione che le banche hanno bisogno di finanziamenti che non riescono piu' trovare sul mercato. Tradotto: e' un sollievo solo sul breve termine. Le iniziative intraprese vanno nella direzione giusta, dando nuovo ossigeno ai mercati, in particolare l'azionario, ma in un secondo momento sara' necessario vedere miglioramenti anche livello di fondamentali.

Alcuni analisti restano pessimisti, come Chris Scicluna, vice direttore economic research di Daiwa Capital Markets Europe, che a Bloomberg dice: "questa operazione si occupa di affrontare un piccolo problema che ha il mercato al momento. Ma fintanto che non ci sara' una risposta di piu' vasta portata alla crisi del debito sovrano, le turbolenze del settore bancario europeo continueranno".

Le banche otterranno liquidita' in dollari a un tasso di interesse vantaggioso, che sara' fisso e che sara' in linea con i valori di mercato. Le operazioni della Bce saranno condotte sulla base di aste che si terranno il 12 ottobre, il 9 novembre e il 7 dicembre.

Le notizie sono piaciute al mercato perche' le misure garantiranno di riassoribire quelle tensioni che si erano intensificate negli ultimi tempi circa i pagamenti degli istituti di credito. 

Il piano annunciato oggi e' una piacevole sorpresa - riferiscono gli analisti - e possono chiarire che sul fronte della liquidita' non ci sono problemi e che le banche non hanno problemi ad approvvigionarsi dopo che alcuni fondi, in particolare in Usa, hanno mostrato una certa riluttanza a fornire liquidita' alle banche europee. Si allenta cosi' anche la tensione tra le due sponde dell'Atlantico.

venerdì 9 settembre 2011

Per chi ha fatto shopping in USA


Carissimi
mi riallaccio al mio post del 10 maggio 2011 http://culturafinanziaria.blogspot.com/2011/05/come-fare-shopping-in-usa-fruttando-il.html, in cui consigliavo di "fare acquisti" in America sfruttando il mini Dollaro.

Come dicevo, c'era la possibilità di sfruttare la relativa debolezza del Dollaro per acquistare assets in valuta americana e attendere il momento in cui si sarebbe rafforzato contro l'Euro.

Quel momento sembra arrivato come si può vedere dal grafico. Oggi il cambio Eur/$ si aggira intorno a 1,37 che paragonato all'1,50 di maggio equivare ad un rendimento del 9% in solo 3 mesi. Molto probabilmente nei prossimi giorni l'Euro si indebolirà ulteriormente estendendo i guadagni per chi ha apero posizioni in Dollari.

giovedì 8 settembre 2011

mercoledì 7 settembre 2011

Borsa in Saldo

Come in tutte le crisi finanziarie la sensazione è che il mondo stia per crollare. Si pensa sempre che le borse non faranno altro che scendere, e alla fine chi non riesce a mettere la razionalità finisce per vendere in perdita.
Purtroppo l'investimento viene affrontato sempre di pancia e non di testa. L'emotività fa si che non si facciano le scelte giuste. Per azzeccare i tempi giusti dell'investimento esistono molteplici teorie (analisi fondamentale, analisi tecnica..ecc..ecc). Una regola molto semplice, però, che vale sempre, è quella di agire in controtendenza.
Quando i mercati scendono e quindi i prezzi sono a saldo bisogna comprare, quando i mercati salgono bisogna vendere.
La realtà è che o si và verso il fallimento (cosa che reputiamo improbabile) o si fanno gli affari.
Oggi, per molte BLUE CHIP i prezzi di mercati sono tornati a livelli del 1997. E' una cosa senza nessuna logica. Quindi o crediamo al fallimento e quindi per coerenza dovremmo ritirare i soldi dalle banche e nasconderli sotto il materasso oppure in borsa ci sono i grandi saldi e quindi nel medio/lungo termine grosse possibilità di guadagno.

martedì 6 settembre 2011

Nuove regole sull'uso di contanti e titoli al portatore

Carissimi,

Si evidenzia che fra le misure urgenti previste dal “decreto anticrisi” entrato in vigore il 13/08/2011 vi è l’adeguamento alle disposizioni adottate in ambito comunitario in tema di prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio.

In particolare le limitazioni all'uso del contante e dei titoli al portatore, di cui all'articolo 49,commi 1, 5, 8, 12 e 13, del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, sono adeguate 
con decorrenza immediata all'importo di euro 2.500 in sostituzione dei precedenti 5.000 euro.

Le nuove disposizioni si riassumono nel seguente modo:

a) è vietato il trasferimento di denaro contante o di libretti di deposito bancari e postali al portatore o di titoli al portatore quando il valore del trasferimento è complessivamente pari o superiore a 2.500 euro;

b) gli assegni bancari o postali di importo pari o superiore a 2.500 euro devono recare l'indicazione del nome e della ragione sociale del beneficiario e la clausola di non trasferibilità;

c) il saldo dei libretti di deposito bancari o postali al portatore non può essere pari o superiore a 2.500 euro;

d) i libretti di deposito bancari o postali al portatore con saldo pari o superiore a 2.500 euro devono essere estinti dal portatore ovvero il loro saldo deve essere ridotto ad una somma non eccedente il predetto importo entro il 30 settembre 2011.

Rimane in vigore l’obbligo per le Banche e Poste Italiane di rilasciare libretti di assegni bancari o postali con la stampigliatura della clausola di non trasferibilità.