Potete contattarmi al 3278278737 oppure tramite mail a: culturafinanziaria@gmail.com
giovedì 27 febbraio 2014
lunedì 17 febbraio 2014
Nuovo Sito di BancaMediolanum
di riccardo scandellari
Ci sono aspetti del web che non vanno sottovalutati, poche aziende riescono a capire come trasformarsi adattandosi alle persone e non forzando gli utenti ad adattarsi alle interfacce sconosciute e spesso poco amichevoli.
Una banca italiana ha portato il concetto di timeline, tag e search all’interno della propria interfaccia, in modo che l’utenza trovi immediatamente, in un modo chiaro e famigliare, tutte le operazioni e le scadenze con un singolo colpo d’occhio. Più di un italiano su tre ha dimestichezza con i social network e vedere lo stesso tipo di visualizzazione grafica semplifica e consente di non perdersi nella gestione del conto corrente.
Non solo sarà possibile visualizzare il proprio estratto conto: anche appuntamenti e scadenze, con un occhio al futuro sui movimenti ancora da contabilizzare. Ogni operazione ha un menù proprio e la possibilità di classificarla in qualsiasi momento attraverso l’utilizzo dei TAG, per ritrovare e filtrare tutte le disposizioni in un istante.
Un motore di ricerca anticipa le esigenze del cliente: basta cominciare a digitare e i suggerimenti si autocompilano. Puoi cercare qualsiasi cosa: un tag, un beneficiario, un tipo di operazione da disporre, il nome di un prodotto.
E’ possibile anche personalizzare il profilo con la propria foto e altre personalizzazioni grafiche in modo da rendere l’esperienza d’uso più famigliare e gradevole.
Questo è purtroppo un caso isolato nel panorama italiano in cui è già una fortuna se premuto un pulsante si ottiene quello che ci aspettiamo.
Spero che molte altre aziende seguano l’esempio. Prendetevi due minuti per vedere questo video e capirete:
VAI AL NUOVO SITO
Ci sono aspetti del web che non vanno sottovalutati, poche aziende riescono a capire come trasformarsi adattandosi alle persone e non forzando gli utenti ad adattarsi alle interfacce sconosciute e spesso poco amichevoli.
Una banca italiana ha portato il concetto di timeline, tag e search all’interno della propria interfaccia, in modo che l’utenza trovi immediatamente, in un modo chiaro e famigliare, tutte le operazioni e le scadenze con un singolo colpo d’occhio. Più di un italiano su tre ha dimestichezza con i social network e vedere lo stesso tipo di visualizzazione grafica semplifica e consente di non perdersi nella gestione del conto corrente.
Non solo sarà possibile visualizzare il proprio estratto conto: anche appuntamenti e scadenze, con un occhio al futuro sui movimenti ancora da contabilizzare. Ogni operazione ha un menù proprio e la possibilità di classificarla in qualsiasi momento attraverso l’utilizzo dei TAG, per ritrovare e filtrare tutte le disposizioni in un istante.
Un motore di ricerca anticipa le esigenze del cliente: basta cominciare a digitare e i suggerimenti si autocompilano. Puoi cercare qualsiasi cosa: un tag, un beneficiario, un tipo di operazione da disporre, il nome di un prodotto.
E’ possibile anche personalizzare il profilo con la propria foto e altre personalizzazioni grafiche in modo da rendere l’esperienza d’uso più famigliare e gradevole.
Questo è purtroppo un caso isolato nel panorama italiano in cui è già una fortuna se premuto un pulsante si ottiene quello che ci aspettiamo.
Spero che molte altre aziende seguano l’esempio. Prendetevi due minuti per vedere questo video e capirete:
VAI AL NUOVO SITO
giovedì 13 febbraio 2014
Scudo fiscale, come far rientrare i capitali
Da oggi si potrà presentare richiesta. Una "voluntary disclosure" per la regolarizzazione col Fisco.
wsi
ROMA (WSI) - Parte la procedura per il rientro volontario dei capitali dall’estero. Da oggi chi vorrà aderire alla voluntary disclosure proposta dal governo come iter «semplificato» per la regolarizzazione fiscale potrà presentare la propria richiesta con i modelli messi a punto dall’Agenzia delle Entrate.
>>>> tutte le istruzioni QUI, dal sito dell'Agenzia delle Entrate
Sul proprio sito, le Entrate hanno predisposto la bozza di domanda per il rimpatrio e le due schede da allegare, dove indicare i dati relativi al richiedente e alle attività estere rilevanti.
Si tratta per ora di una versione non definitiva, sulla quale si potranno esprimere le proprie osservazioni ma, anche in attesa del perfezionamento della procedura, le richieste pervenute da oggi in poi saranno comunque ritenute valide. Come disposto dal decreto legge di fine gennaio, appena arrivato in Commissione Finanze della Camera, alla disclosure potranno partecipare tutti i contribuenti che non sono formalmente a conoscenza di verifiche, accertamenti amministrativi o procedimenti penali attivati nei loro confronti in materia di violazione di norme tributarie. L’adesione alla collaborazione volontaria permetterà di fruire della riduzione delle sanzioni minime alla metà, nel caso di detenzione o trasferimento delle attività «svelate» al fisco in Italia, in un Paese dell’Unione Europea o in uno Stato aderente all’accordo sullo spazio economico europeo incluso nella cosiddetta «white list». Negli altri casi le sanzioni minime sono ridotte di un quarto.
Quella del rientro dei capitali non sarà però con ogni probabilità l’unica novità in arrivo sul fronte fiscale. L’Aula della Camera ha infatti inviato al governo un’indicazione specifica per «riformulare» le aliquote Iva e per abolire del tutto la web tax (la cui introduzione era stata rimandata dal dl milleproroghe al primo luglio). Con una serie di mozioni arrivate da tutti i gruppi parlamentari, il governo dovrà dunque ritenersi impegnato «a promuovere in sede europea un’armonizzazione del sistema delle aliquote al fine di renderlo più coerente ed equo, eventualmente convergendo verso un’unica aliquota ordinaria ed eliminando o riducendo le differenziazioni nazionali in materia di aliquote ridotte».
Un tema, quello della revisione dell’Iva, emerso spesso durante il governo Letta, anche in sede di definizione della legge di stabilità, ma poi rimandato. Le ipotesi allora circolate parlavano dell’introduzione di una quarta aliquota (ora sono tre: al 4, 10 e 22%) da fissare al 7 o all’8%, nella quale far confluire alcuni ben tassati al minimo e altri al 10%. Non era però nemmeno esclusa l’idea di introdurre la nuova aliquote facendo sparire del tutto la tassazione al 10% che oggi riguarda per esempio gas, luce, bar, treni e aerei.
La materia è spinosa, soprattutto in un Paese come il nostro dove le tasse sono nota dolente. Gli ultimi dati arrivano dallo Svimez che calcola come ogni anno, tra il 2008 e il 2010, ogni italiano abbia dovuto versare alla propria Regione 914 euro tra Irap e addizionale Irpef. Con la Cisl che stima un aumento delle addizionali Irpef regionali e comunali di 408 euro nel 2012. (Ansa)
wsi
>>>> tutte le istruzioni QUI, dal sito dell'Agenzia delle Entrate
Sul proprio sito, le Entrate hanno predisposto la bozza di domanda per il rimpatrio e le due schede da allegare, dove indicare i dati relativi al richiedente e alle attività estere rilevanti.
Si tratta per ora di una versione non definitiva, sulla quale si potranno esprimere le proprie osservazioni ma, anche in attesa del perfezionamento della procedura, le richieste pervenute da oggi in poi saranno comunque ritenute valide. Come disposto dal decreto legge di fine gennaio, appena arrivato in Commissione Finanze della Camera, alla disclosure potranno partecipare tutti i contribuenti che non sono formalmente a conoscenza di verifiche, accertamenti amministrativi o procedimenti penali attivati nei loro confronti in materia di violazione di norme tributarie. L’adesione alla collaborazione volontaria permetterà di fruire della riduzione delle sanzioni minime alla metà, nel caso di detenzione o trasferimento delle attività «svelate» al fisco in Italia, in un Paese dell’Unione Europea o in uno Stato aderente all’accordo sullo spazio economico europeo incluso nella cosiddetta «white list». Negli altri casi le sanzioni minime sono ridotte di un quarto.
Quella del rientro dei capitali non sarà però con ogni probabilità l’unica novità in arrivo sul fronte fiscale. L’Aula della Camera ha infatti inviato al governo un’indicazione specifica per «riformulare» le aliquote Iva e per abolire del tutto la web tax (la cui introduzione era stata rimandata dal dl milleproroghe al primo luglio). Con una serie di mozioni arrivate da tutti i gruppi parlamentari, il governo dovrà dunque ritenersi impegnato «a promuovere in sede europea un’armonizzazione del sistema delle aliquote al fine di renderlo più coerente ed equo, eventualmente convergendo verso un’unica aliquota ordinaria ed eliminando o riducendo le differenziazioni nazionali in materia di aliquote ridotte».
Un tema, quello della revisione dell’Iva, emerso spesso durante il governo Letta, anche in sede di definizione della legge di stabilità, ma poi rimandato. Le ipotesi allora circolate parlavano dell’introduzione di una quarta aliquota (ora sono tre: al 4, 10 e 22%) da fissare al 7 o all’8%, nella quale far confluire alcuni ben tassati al minimo e altri al 10%. Non era però nemmeno esclusa l’idea di introdurre la nuova aliquote facendo sparire del tutto la tassazione al 10% che oggi riguarda per esempio gas, luce, bar, treni e aerei.
La materia è spinosa, soprattutto in un Paese come il nostro dove le tasse sono nota dolente. Gli ultimi dati arrivano dallo Svimez che calcola come ogni anno, tra il 2008 e il 2010, ogni italiano abbia dovuto versare alla propria Regione 914 euro tra Irap e addizionale Irpef. Con la Cisl che stima un aumento delle addizionali Irpef regionali e comunali di 408 euro nel 2012. (Ansa)
mercoledì 12 febbraio 2014
Banche in crisi, oggi sono 13 quelle in amministrazione straordinaria
bluerating.
Ultima in ordine di tempo la Bcc Irpina. La Popolare di Spoleto, dal canto suo, ha visto l'amministrazione straordinaria prorogata per altri sei mesi.
PROCEDURE DI AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA - La Banca d'Italia ha aggiornato il mercato sulle procedure di amministrazione straordinaria in corso al 28 gennaio scorso, e lo ha fatto attraverso un documento reso noto alla fine della scorsa settimana. Adesso risultano essere 13 le banche coinvolte. Ultima in ordine di tempo la Bcc Irpina. Il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni, su proposta della Banca d'Italia, ha firmato nei giorni scorsi il decreto per lo scioglimento del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale della Bcc con sede legale a Montemiletto, in provincia di Avellino. La banca conta 80 dipendenti ed è tra le maggiori realtà della Campania per volumi intermediati. La Popolare di Spoleto, dal canto suo, ha visto l'amministrazione straordinaria prorogata per altri sei mesi. Sempre uno, invece, l'intermediario non bancario. Ricordiamo che l'amministrazione straordinaria è una procedura concorsuale che punta al recupero e al risanamento delle imprese in stato di insolvenza, al fine di evitare la dispersione del patrimonio aziendale e la perdita di posti di lavoro. Mira, insomma, a evitare il fallimento dell'azienda.
Ultima in ordine di tempo la Bcc Irpina. La Popolare di Spoleto, dal canto suo, ha visto l'amministrazione straordinaria prorogata per altri sei mesi.
PROCEDURE DI AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA - La Banca d'Italia ha aggiornato il mercato sulle procedure di amministrazione straordinaria in corso al 28 gennaio scorso, e lo ha fatto attraverso un documento reso noto alla fine della scorsa settimana. Adesso risultano essere 13 le banche coinvolte. Ultima in ordine di tempo la Bcc Irpina. Il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni, su proposta della Banca d'Italia, ha firmato nei giorni scorsi il decreto per lo scioglimento del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale della Bcc con sede legale a Montemiletto, in provincia di Avellino. La banca conta 80 dipendenti ed è tra le maggiori realtà della Campania per volumi intermediati. La Popolare di Spoleto, dal canto suo, ha visto l'amministrazione straordinaria prorogata per altri sei mesi. Sempre uno, invece, l'intermediario non bancario. Ricordiamo che l'amministrazione straordinaria è una procedura concorsuale che punta al recupero e al risanamento delle imprese in stato di insolvenza, al fine di evitare la dispersione del patrimonio aziendale e la perdita di posti di lavoro. Mira, insomma, a evitare il fallimento dell'azienda.
Barclays: 10-12 mila a casa, ma bonus aumentano del 10%
L'istituto britannico prosegue il piano di contenimento dei costi a spese dei dipendenti: la maggior parte dei tagli riguarda il Regno Unito.
MILANO (WSI) - La banca britannica Barclays, impegnata come tutte le istituzioni finanziarie della Gran Bretagna e del mondo in genere in piani di riduzione dei costi, prevede di tagliare tra i 10.000 e 12.000 posti di lavoro nel corso di quest'anno. Lo ha preannunciato oggi il ceo Antony Jenkins rimarcando come circa 7mila posti riguarderanno la Gran Bretagna. Circa la metà dei tagli di personale che riguardano la Gran Bretagna sono già stati notificati. A fine 2013 Barclays annotava in personale di complessive 139.600 unità.
L'istituto ha anche annunciato i propri conti, dopo l'anticipazione di ieri (in cui l'utile lordo risultava sotto le aspettative) di alcune voci legate a indiscrezioni apparse sulla stampa: oggi si apprende che la seconda banca Uk per asset torna in utile nel 2013.
La banca britannica ha archiviato l'anno con un utile netto di 540 milioni di sterline (649 milioni di euro), da confrontare con una perdita netta di 624 milioni di sterline nel 2012. L'utile per azione ordinaria ammonta a 3,7 sterline contro una perdita di 4,8 sterline per azione, al netto delle imposte. Il profitto - pagate le tasse - ha registrato un significativo aumento di 1,297 miliardi di sterline, rispetto ai 181 milioni dell'anno precedente. Le entrate complessive sono cresciute a 28,44 miliardi di sterline, rispetto a 25,61 miliardi dell'anno scorso.
Barclays ha anche annunciato di aver aumentato del 10% l'ammontare complessivo dei bonus che verranno pagati allo staff del settore investment banking, portandolo a 2,378 miliardi di sterline, nonostante nel 2013 gli utili della divisione abbiano registrato un calo del 37% a 2,5 miliardi di sterline.
Copyright © La Repubblica. All rights reserved
MILANO (WSI) - La banca britannica Barclays, impegnata come tutte le istituzioni finanziarie della Gran Bretagna e del mondo in genere in piani di riduzione dei costi, prevede di tagliare tra i 10.000 e 12.000 posti di lavoro nel corso di quest'anno. Lo ha preannunciato oggi il ceo Antony Jenkins rimarcando come circa 7mila posti riguarderanno la Gran Bretagna. Circa la metà dei tagli di personale che riguardano la Gran Bretagna sono già stati notificati. A fine 2013 Barclays annotava in personale di complessive 139.600 unità.
L'istituto ha anche annunciato i propri conti, dopo l'anticipazione di ieri (in cui l'utile lordo risultava sotto le aspettative) di alcune voci legate a indiscrezioni apparse sulla stampa: oggi si apprende che la seconda banca Uk per asset torna in utile nel 2013.
La banca britannica ha archiviato l'anno con un utile netto di 540 milioni di sterline (649 milioni di euro), da confrontare con una perdita netta di 624 milioni di sterline nel 2012. L'utile per azione ordinaria ammonta a 3,7 sterline contro una perdita di 4,8 sterline per azione, al netto delle imposte. Il profitto - pagate le tasse - ha registrato un significativo aumento di 1,297 miliardi di sterline, rispetto ai 181 milioni dell'anno precedente. Le entrate complessive sono cresciute a 28,44 miliardi di sterline, rispetto a 25,61 miliardi dell'anno scorso.
Barclays ha anche annunciato di aver aumentato del 10% l'ammontare complessivo dei bonus che verranno pagati allo staff del settore investment banking, portandolo a 2,378 miliardi di sterline, nonostante nel 2013 gli utili della divisione abbiano registrato un calo del 37% a 2,5 miliardi di sterline.
Copyright © La Repubblica. All rights reserved
Iscriviti a:
Post (Atom)