
Il boom degli investimenti è tale che, secondo quanto riferito a Bloomberg da Michael Saunders, chief european economist di Citigroup, la crescita economica globale ne beneficerà e balzerà fino al 4% circa nel 2011 e nel 2012.
I dati del Fondo Monetario Internazionale confermano che gli investimenti raggiungeranno il 24% del Pil globale nel 2012, i massimi da oltre due decenni e il trend dovrebbe continuare, con la percentuale che nei prossimi anni salirà al 25% e toccherà così i record da 30 anni.
I paesi emergenti saranno dunque il carro dell’economia nei prossimi anni, come confermano le stime di Siemens e di Caterpillar. L’azienda guidata da Peter Loescher, chief executive officer di Siemens, starebbe puntando sempre più su questi mercati e sulle aspettative di una maggiore domanda ha alzato le stime sugli utili del 75% alla fine dell’anno fiscale (30 settembre), a circa €7,5 miliardi.
Come l’azienda tedesca, anche Caterpillar crede in una maggiore domanda che proverrà dai paesi emergenti, tanto da alzare le stime sugli utili per azione a $6,25 - $6,75, rispetto a $6.
Una prova del boom degli investimenti nei mercati emergenti arriva dall'indice stilato da Credit Suisse, che è balzato del 36% tra gli inizi del 2010 e la fine dello scorso mese, contro il rialzo del 19% del MSCI World, l'indice azionario delle economie avanzate.
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