mercoledì 15 giugno 2011

BOT: NEL CUORE DEI RISPARMIATORI MA DIVORATI DA INFLAZIONE

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(ASCA) - Roma, 26 mag - I Bot nel cuore dei risparmiatori. Se serviva una conferma, e' arrivata oggi con l'asta dei titoli semestrali. Il Tesoro ne ha collocati per 8 miliardi di euro contro richieste per 13,6 miliardi, dunque una domanda pari a 1,7 volte l'offerta, rendimento annuo lordo stabile a 1,65%. Il monito di Standard & Poor's, che sabato aveva ridotto da stabili a negative le prospettive sulle future capacita' della repubblica Italina di ripagare il debito pubblico, e' scivolato come l'acqua sui vetri. Non ha lasciato traccia nella memoria degli investitori. La Bot-mania e' alimentata anche dalle banche che preferiscono impiegare parte della loro liquidita' in investimenti sicuri piuttosto che in rischiosi prestiti. I risparmiatori si comportano allo stesso modo. Piuttosto che avventurarsi su mercati finanziari sempre piu' volatili preferiscono ''il porto sicuro'' dei Bot, ma non e' detto che sia anche remunerativo. I Bot, tipici strumenti di investimento a breve termine, hanno rappresentato per anni un modo per proteggere il capitale dall'inflazione, in quanto i loro rendimenti riflettevano i tassi di interesse del mercato monetario generalmente superiori al tasso di inflazione. La musica e' cambiata con la Grande crisi del biennio 2008-2009, quando le banche centrali, per evitare il collasso dell'economia, hanno aperto il portafoglio abbassando drasticamente il costo del denaro. Ora che la ripresa economica si consolida, la situazione non e' cambiata di molto. Nell'Eurozona, la Bce ha alzato il costo del denaro dall'1% all'1,25% ma l'inflazione viaggia al 2,8%. Insomma i tassi di interesse reali, cioe' al netto dell'inflazione, sono negativi. Stesso film per chi investe in Bot. I risparmiatori sono interessati al rendimento netto, che e' quello che si mettono in tasca una volta pagata la ritenuta fiscale (12,50%) e la commissione della banca (massimo 0,20 centesimi sul prezzo di aggiudicazione dei Bot). I Bot semestrali sono stati assegnati al prezzo medio di 99,47 euro e verranno rimborsati a 100. La differenza tra prezzo di acquisto e di rimborso si traduce in un rendimento annuo netto dell'1,048%, dunque di gran lunga inferiore al tasso di inflazione annua in Italia. Ad aprile, ultimo dato disponibile, si viaggiava al 2,6%. Cosi' il rendimento reale annuo del capitale investimento, cioe' al netto del tasso di inflazione, diventa negativo e pari a -1,552%. Nei fatti il capitale investito perde potere d'acquisto. Insomma, con rendimenti dei Bot inferiori all'inflazione, l'affare e' tutto dello Stato, che rimborsera' ai creditori un capitale eroso dall'inflazione. Ai risparmiatori, in tempi incerti e perigliosi, resta il comfort della sicurezza.

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