Vi allego qui sotto i passaggi principali dell'articolo:
"Gli investitori italiani che decidono di portare i soldi in Svizzera o in Austria ma anche quelli che hanno scelto fondi esteri attivi in Italia possono evitare i danni di un improbabile quanto disastroso ritorno alla lira.
Solo una residenza all’estero, invece, può evitare la tagliola di una patrimoniale, come quella evocata dal capo economista della Bundesbank.
Il rischio di ridenominazione, o più volgarmente di uscita dall’euro, è assai remoto. Sarebbe nullo, e soltanto accademico, se qualche esponente di governo o qualche tecnico (per usare un eufemismo) di area si astenesse di parlare di piano B e rimpiangere inesistenti verdi vallate monetarie del passato. Gli interessi sul debito ai tempi della lira erano più alti di adesso .

2018. Di questi 377 per il solo acquisto delle abitazioni. La«ridenominazione» potrebbe essere una catastrofe per milioni di famiglie in difficoltà o sul lastrico se i debiti, come è assolutamente probabile, rimanessero in euro. Chi ha investito in prodotti del risparmio gestito, che vale in Italia 2.054 miliardi secondo i dati Assogestioni di fine settembre, potrebbe essere invece, in larga parte
protetto da questo rischio. Se l’emittente del fondo o dello strumento finanziario è un soggetto straniero non dovrebbe teoricamente esserci alcun problema. Il timore più diffuso è però quello della patrimoniale.una patrimoniale italiana al 20% per ridurre il peso del nostro debito pubblico senza ricorrere ad eventuali aiuti comunitari.una patrimoniale non ci si difende portando i soldi all’estero.
Lo scambio dei dati sulla ricchezza finanziaria, dopo i recenti accordi che di fatto hanno messo la parola fine al segreto bancario per i non residenti, è ormai capillare."
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