Il rating delle banche europee Unicredit, Intesa Sanpaolo e Commerzbank, sottoposte a stress test, mostra le tre banche come gli istituti in maggior difficoltà di liquidità rispetto ad altri istituti di credito europei, secondo uno studio della società di rating svizzera Independent Credit View. Dalla nota pubblicata l’agenzia sottolinea la fase di difficoltà a ridurre la propria leva finanziaria e la necessità di ulteriori capitali.
La società di rating Independent Credit View ha individuato 25 banche in Germania, Italia, Spagna, Regno Unito, Francia, Austria, Danimarca, Paesi Bassi, Polonia e Irlanda, con una carenza di capitale di 776 miliardi di euro, circa 1.040 miliardi dollari, “uno stress causato dall’elevata propensione a rischio su alcuni titoli di Stato”, ha dichiarato Christian Fischer, analista e partner bancario presso ICV, oggi a Zurigo. La società di rating non vede alcuna necessità di ulteriori iniezioni di capitale per le otto banche testate degli Stati Uniti e del Canada. “Le banche in Europa non ci hanno del tutto soddisfatti rispetto allo scorso anno”, ha detto Fischer. Gli Stati Uniti hanno già affrontato i problemi urgenti relativi al capitale, mentre in Europa le banche hanno ottenuto liquidità nella speranza ad un certo punto dell’avvento di tempi migliori. Questo flusso di denaro liquido non è riuscito a fluire verso l’economia, ma ad attivare una serie di operazioni di acquisto di titoli di Stato.
L’esposizione delle banche europee ai titoli sovrani dei paesi della regione supera i 1.000 miliardi di euro, una cifra colossale secondo ICV. Gli asset bancari sono aumentati del 9% tra il 2007 e il 2012, mentre le attività di rischio ponderato sono scese del 6% rispetto allo stesso periodo. Tutto ciò fa scaturire che le banche abbiano semplicemente sostituito alcune attività con dei titoli di Stato, con il fine di alleggerire il bisogno di mantenere meno capitale secondo ICV, ma non del tutto. Unicredit, la più grande banca d’Italia, possiede più di 96 miliardi di euro di titoli di Stato dell’Unione Europea, aumentando così le proprie necessità di capitale per un importo pari a quasi il 17% della sua capitalizzazione di mercato, se venissero richieste le riserve in possesso su tali attività. Procedono intanto positivi gli scambi a piazza affari a poco più di un’ora dalla chiusura, dove Unicredit guadagna l’1,76% a 4,04 e Intesa Sanpaolo registra un progresso dello 0,30% a 1,35 euro per azione. Indice Ftse mib a +0,15%.
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