
Piuttosto, afferma Iggo, "ci avviamo verso un periodo di normalizzazione dei tassi d'interesse", dove "una delle dinamiche chiave sarà l'aumento dei tassi d'interesse reali" -i tassi d'interesse al netto dell'inflazione.
L'aumento dei tassi reali, spiega il CIO di AXA IM, si deve alle stabilità del tasso d'inflazione e all'aumento dei tassi d'interesse nominali, seguito al miglioramento dello scenario economico e alla prossima interruzione delle politiche straordinarie delle banche centrali.
Secondo Iggo, uno scenario di tassi reali più elevati e inflazione stabile è da considerarsiuna buna notizia per il reddito fisso: "I livelli d'ingresso sono più attraenti così come il ritorno dell'investimento al netto dell'inflazione". Inoltre, "una maggior crescita dell'economia favorisce in modo particolare i segmenti corporate con gli spread più elevati" e, dunque, più attraenti per gli investitori.
Il processo di aumento dei tassi, conclude il "guru" di AXA IM, non è certamente concluso. "Basti pensare che, negli Stati Uniti, il tasso d'interesse reale di lungo termine si trova attualmente all'1%, contro una media storica del 2%". Meglio quindi privilegiare i titoli con duration più breve (quelli meno sensibili alle variazioni dei tassi d'interesse) e i prodotti a spread (quelli più sensibili al miglioramento del ciclo economico). In particolare le obbligazioni high yield.
Nessun commento:
Posta un commento