
Il Governo punta a riportare i conti in ordine del fondo assicurativo a tutela dei "senza lavoro" nel giro dei prossimi 15 anni. E per questo chiede una mano ai ricchi. Una politica opposta al trickle-down (mettere i ricchi nelle condizioni di fare più utili perché poi questi a cascata arriveranno anche ai più poveri) tipica dell'impostazione economica neo-liberale.
Il fondo assicurativo ha incrementato il passivo negli ultimi anni, complice l'aumento del tasso di disoccupazione che attualmente viaggia al 3%. Un tasso straordinariamente basso se confrontato con il 12% italiano ed europeo ma oltre tre volte superiore rispetto al tasso a cui gli svizzeri sono stati abituati prima della crisi degli anni '90 (inferiore all'1%). Dopodiché ha raggiunto il record al 5,7% (1997). È poi tornato a scendere vigorosamente abbassandosi fino all'1,7% a gennaio del 2001 per avere due picchi al 4% (nel 2004 e nel 2010) fino ad assestarsi in area 3%. In ogni caso, per quanto possa sembrare un tasso paradisiaco per molti Stati, il numero dei disoccupati in Svizzera negli ultimi anni è stato più alto di quanto previsto creando un buco al fondo. E adesso lo Stato chiede una mano ai ricchi per riportare i conti in ordine e, allo stesso tempo, garantire la pace sociale.
Tornando al primo quesito, se siete indecisi tra Keynes e Von Hayek pensate a Robin Hood. Lui sì che sarebbe contento nel leggere notizie del genere.
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