mercoledì 10 aprile 2013

Banche italiane: esposizione record verso i Btp

Lo spread rimane immune al caos politico italiano e i tassi sui BTP decennali viaggiano addirittura al periodo precedente le elezioni. L'incetta di bond? Per migliorare in modo fittizio i loro bilanci. Non certo per erogare prestiti.

ROMA (WSI) - Lo spread rimane immune al caos politico italiano e i tassi sui BTP decennali viaggiano addirittura al periodo precedente le elezioni, come se questa parentesi protratta di impasse non ci fosse stata. 

Motivo? L'esposizione delle banche italiane sui bond italiani, che, stando a quanto ha riportato laBanca d'Italia, è balzata al record assoluto, pari a 351,6 miliardi di euro nel mese di febbraio.

Il valore è il più alto da quando le rilevazioni sono iniziate nel giugno del 1998, e mette in evidenza come un qualsiasi ritorno della speculazione contro l'Italia - rischio reale, nel caso in cui l'impasse politica si protraesse ancora - rimetterebbe in crisi di nuovo il mercato dei bond italiani e, come in un film che abbiamo visto più volte, anche la solidità finanziaria delle banche, che si ritroverebbero di nuovo a fare i conti con la svalutazione dei loro asset. Alla fine di gennaio i bond italiani in pancia degli istituti erano ammontati a 350,77 miliardi di euro.

Ma perchè le banche starebbero correndo un tale rischio? Semplicemente per avere in cambio qualcosa da Mario Draghi. Il debito italiano continua infatti a essere utilizzato alla stregua di collaterale con la Bce, in cambio di contanti; il che significa che maggiore debito il Tesoro italiano emette, maggiore è la liquidità che le banche italiane possono spendere al fine di "aggiustare" i loro ratio di capitale. (e non, come si vede, per erogare prestiti alla popolazione italiana stremata).

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