La Commissione europea ha aperto un'indagine "approfondita" per verificare se le attività sul mercato italiano del gruppo bancario olandese Ing hanno beneficiato di aiuti di Stato che hanno falsato la concorrenza. Lo ha reso noto la stessa Commissione.
L'iniziativa è stata presa nel quadro dell'inchiesta avviata per verificare la compatibilità con le norme europee di alcune modifiche apportate dallo Stato olandese e da Ing al piano di ristrutturazione del gruppo bancario varato nel 2008. Un piano che, tra ricapitalizzazione e altri interventi, ha consentito a Ing di ricevere aiuti pubblici per 15 miliardi di euro. Il capitolo italiano dell'inchiesta ha preso le mosse da un ricorso presentato ai servizi di Bruxelles che vigilano sul rispetto delle regole del mercato unico Ue relativamente alla politica dei prezzi praticata da Ing Direct, più conosciuta dal pubblico italiano con il marchio Conto Arancio. Secondo il ricorrente, in base a quanto si legge in una nota della Commissione, Ing avrebbe utilizzato gli aiuti pubblici ricevuti per espandere la sua attività in Italia a detrimento dei concorrenti che invece non hanno beneficiato di aiuti di Stato. La Commissione ha quindi deciso di indagare sulle condizioni praticate alla clientela da Ing Direct e sulla loro sostenibilità in assenza di aiuti pubblici. Già lo scorso novembre l'Antitrust italiano, a seguito di una denuncia dell'Adusbef, aveva aperto un'istruttoria su Ing per verificare se il gruppo stesse rispettando gli impegni assunti con la Commissione europea. Molti istituti di credito italiani avevano lamentato la concorrenza di prezzo del gruppo olandese, fatta a loro dire grazie agli aiuti. La Commissione Ue aveva giudicato compatibili gli aiuti di Stato a Ing solo a condizione che il gruppo rispettasse alcuni impegni, fra i quali quello che Ing non approfittasse della maggiore solidità patrimoniale, favorita dallo Stato, per applicare tassi concorrenziali su mutui e conti deposito.
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