FRANCOFORTE – La Fed mantiene invariato il sostegno consistente alla ripresa economica, giudicata ieri dal Comitato monetario della banca centrale americana (Fomc) ancora non in linea con le attese. Pertanto l’istituto centrale guidato fino a gennaio ancora da Ben Bernanke ha lasciato invariati i tassi di interesse guida, compresi in una forchetta fra lo 0 e 0,25%, come fa del resto fin dal 2008. E nell’attesa di ulteriori «prove di progresso» della crescita ancora «moderata», mentre la disoccupazione non ha raggiunto il target del 6,5%, continuerà ad acquistare mensilmente 85 miliardi di titoli del Tesoro e dei mutui immobiliari, prima di decidere sul «tapering», la (lenta) diminuzione del flusso degli acquisti.
UN VOTO CONTRARIO - L’esito della due giorni di riunione della Fomc che si è chiusa oggi - con una maggioranza di 9 banchieri favorevoli contro uno contrario, il governatore-donna del Kansas, Esther George - era atteso, ma non del tutto scontato. Secondo i banchieri centrali, la politica di blocco del budget ha ristretto la crescita economica ma, contrariamente al comunicato precedente, la Fed non menziona più l’aumento dei tassi dell’immobiliare che poteva compromettere la ripresa e, anzi, sottolinea che la ripresa nel settore immobiliare «ha rallentato leggermente il ritmo» degli ultimi mesi. «Nell’insieme», quindi, l’attività economica ha un ritmo ancora troppo moderato.
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