Ecco quanto sostengono in comune due dei più grandi esperti della scena economica e finanziaria globale: l'economista Nouriel Roubini, uno dei pochi a cui si puo' riconoscere l'avere anticipato e previsto la Grande Crisi del 2008 e successiva recessione e l'investitore miliardarioGeorge Soros, uno dei piu' aggressivie lucidi "attori" sulla scena finanziaria internazionale.
"Se la domanda interna continuerà ad essere debole - anche a causa dei vari aggiustamenti fiscali e di bilancio adottati nel settore pubblico e privato - ci sarà il bisogno di riportare in attivo la bilancia commerciale e tornare esportatori netti per ripristinare la crescita economica", scrive Roubini nella sua pagina Twitter.
La soluzione? Un deprezzamento dell’euro. Per migliorare il saldo della bilancia commerciale, favorendo le esportazioni, è "necessario un indebolimento del cambio e una politica monetaria più accomodante, che produca quel deprezzamento - in termini nominali e reali - di cui al momento l’eurozona ha bisogno. Deprezzamento che ancora non si sta verificando. Ecco un altro motivo per la quale in Europa c’è una profonda recessione", scrive Roubini.
Alla tesi di Roubini, identica a quella espressa qualche giorno fa qui su WSI da Luca Ciarrocca, fanno eco le parole di George Soros. "L’Europa è simile all’Unione Sovietica, nel senso che lacrisi europea alla fine sta creando il rischio di minare e distruggere l’Unione europea così come la conosciamo", ha detto oggi Soros.
La colpa? Della moneta unica, e del suo eccessivo valore attuale rispetto al dollaro. "L’euro sta mettendo in serio pericolo la coesione politica dell’Unione e se si continuerà su questa strada il tutto potrebbe portare addirittura alla distruzione dell’Europa. Insieme alla profonda crisi economica, sociale e morale, possiamo osservare questo processo di disintegrazione", ha dichiarato il miliardario di origine ungherese che avvio' decenni fa il primo hedge fund globale.
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