I governi avrebbero dovuto fare di più con gli strumenti fiscali a disposizione. Interventi monetari hanno ormai solo benefici lievi e di breve periodo. Circolo vizioso, rischiano di essere pericolosi.
New York - Gli istituti centrali dei paesi industrializzati hanno ormai sempre meno potere e capacità di stimolare la ripresa economica globale. Raggiunto un circolo vizioso dove maggiori stimoli monetari vogliono ormai dire maggiori problemi. Tocca ora ai governi, a lungo fermi, fare la loro parte. È quanto si legge nel report annuale pubblicato dalla Banca dei Regolamenti Internazionali (Bri).
"Le banche centrali sono state praticamente forzate a introdurre nuovi stimoli monetari. I governi non hanno fatto altro che trascinarsi i problemi e rimandare le soluzioni", si legge nel report. "Misure monetarie accomodanti, convenzioni e non, corrono il rischio di perdere efficacia e hanno i loro limiti".
Nel grafico di fianco spiegata la trasmissione monetaria, il circolo vizioso per cui ormai ulteriori stimoli monetari vogliono dire nuovi problemi. Durante questa fase di rallentamento economico i vari governi sono stati poco efficaci nell’utilizzare gli strumenti di politica fiscale a disposizione. L’eccessivo interventismo degli istituti centrali ha poi portato ad esacerbare questa fase negativa.
"Ci sono dei chiari limiti a quello che le banche centrali possono fare. È diventato ormai critico, per il bene di tutto il sistema economico, che interrompano questa fase di interventi", ha detto Stephen Cecchetti, consigliere Bri. Praticamente quello che possono fare è guadagnare del tempo nel breve periodo.
"Sempre meno e incerti i benefici che derivano da misure monetarie accomodanti. In contemporanea crescono i rischi legati a un continuo aumento dei bilanci", ha detto Jaime Caruana, general manager della Bri.
"Le banche centrali sono state praticamente forzate a introdurre nuovi stimoli monetari. I governi non hanno fatto altro che trascinarsi i problemi e rimandare le soluzioni", si legge nel report. "Misure monetarie accomodanti, convenzioni e non, corrono il rischio di perdere efficacia e hanno i loro limiti".
Nel grafico di fianco spiegata la trasmissione monetaria, il circolo vizioso per cui ormai ulteriori stimoli monetari vogliono dire nuovi problemi. Durante questa fase di rallentamento economico i vari governi sono stati poco efficaci nell’utilizzare gli strumenti di politica fiscale a disposizione. L’eccessivo interventismo degli istituti centrali ha poi portato ad esacerbare questa fase negativa.
"Ci sono dei chiari limiti a quello che le banche centrali possono fare. È diventato ormai critico, per il bene di tutto il sistema economico, che interrompano questa fase di interventi", ha detto Stephen Cecchetti, consigliere Bri. Praticamente quello che possono fare è guadagnare del tempo nel breve periodo.
"Sempre meno e incerti i benefici che derivano da misure monetarie accomodanti. In contemporanea crescono i rischi legati a un continuo aumento dei bilanci", ha detto Jaime Caruana, general manager della Bri.
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