mercoledì 20 giugno 2012

G20: la resa dell'Europa agli Usa. "Piano di aiuti a Spagna e Italia"

lastampa


Come anticipato ieri da Wall Street Italia, e dopo le insistenze di Obama, il progetto sarà discusso il 28 giugno a Bruxelles. "Già pronti 745 miliardi" dal fondo salva-stati ESM per i bond di Madrid e Roma, anche se Monti minimizza: "il tema degli aiuti per noi non si pone proprio". Invece, e' proprio l'Italia ad aver chiesto HELP.


LOS CABOS - L'Italia non ha bisogno di un salvataggio, sul modello di Grecia, Irlanda o Portogallo, ma con gli altri europei sta discutendo la possibilità di usare le risorse del fondo salvastati per acquistare i titoli dei paesi in difficoltà e quindi abbassare il costo dei loro interessi. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti, alla fine del vertice G20.

Wall Street Italia e il Financial Times avevanoanticipato la notizia, scrivendo che durante i colloqui Monti aveva proposto di usare i 440 miliardi del fondo Efsf per acquistare titoli dei paesi dell’Eurozona che hanno problemi. La cancelliera tedesca Merkel, però, era rimasta fredda. Il Daily Telegraph ha allargato il tema, scrivendo che Italia e Spagna hanno chiesto un vero e proprio bail-out da 745 miliardi di euro. «Questa notizia - ha chiarito Monti - è sbagliata. E’ vero invece che, tra le altre opzioni, abbiamo discusso la possibilità di usare le risorse del fondo salva stati per premiare i paesi più virtuosi, come l’Italia, con dei livelli meno abnormi di spesa per l’indebitamento. Di questo continueremo a discutere nell’incontro a quattro che avremo a Roma il 22 di giugno, e poi nel vertice europeo di fine mese».

La soluzione per la crisi europea non era attesa al G20 di Los Cabos, ma qualche passo nella direzione preferita dall’Italia c’è stato. L’accerchiamento della Merkel ha spostato l’agenda globale verso la crescita, e il documento finale prevede anche interventi per stimolare la domanda interna. Il resto si giocherà nei prossimi dieci giorni, per adottare misure concrete al Consiglio europeo del 28.

Monti ha detto che «ci siamo molto impegnati perché il documento del G20 riflettesse quella che è anche la posizione italiana, e cioé un maggior accento sulla crescita da porre come necessità». Il professore ha invitato a non fare distinzioni tra chi favorisce gli interventi strutturali o sulla domanda: «Il tema del mio discorso è stato il bisogno di un forte rilancio della crescita, ma non a scapito degli equilibri di bilancio. La nostra posizione è dare più spazio agli investimenti pubblici». Il premier ha aggiunto che ritiene «inutile perdersi in dibattiti ideologici tra chi vuole uno stimolo alla domanda e chi politiche strutturali. L’Italia favorisce politiche di offerta strutturalmente corrette, riconoscendo insieme che c’è bisogno di domanda». La strada da seguire è quella degli «investimenti rispetto ai consumi», e chiede alla Ue che le spese per gli interventi pubblici non siano contabilizzate nel deficit. La bozza del G20 sposa questa linea, quando dice che «se le condizioni economiche dovessero peggiorare significativamente, quei Paesi che hanno margine di manovra di bilancio sono pronti a realizzare misure fiscali discrezionali a sostegno della domanda interna».

Stesso discorso dove dice che gli europei «sono determinati a muovere speditamente verso misure per la crescita, mantenendo il fermo impegno a realizzare un consolidamento fiscale che va valutato su base strutturale».

Dunque il premier ha notato progressi, nonostante le voci di divergenze con Angela Merkel: «Ognuno in Europa, come una sorta di Gps, si muove riposizionandosi, e le decisioni saranno prese nei prossimi giorni. Un importante avvicinamento è il quadrilaterale a Roma di dopodomani», che riunirà proprio Merkel, Hollande, Rajoy e Monti. Il professore ha ricordato che i problemi dell’Europa «sono seri, ma non l’unico squilibrio nell’economia mondiale. Nella Ue siamo proiettati verso una sempre maggiore organizzazione, per una risposta alla crisi ed una maggiore integrazione». Sullo sfondo rimangono gli squilibri nei bilanci americani: «Pur essendo un tema noto e ricordato da tutti, anche da Obama, è stato considerato meno stringente di quello europeo». Ma la soluzione della crisi è più Europa, come chiede Roma, anche attraverso nuove misure come la messa in campo del fondo salvastati. (articolo di Paolo Mastrolilli)

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