Conti bloccati per 6 giorni, apparentemente per "problemi tecnici". L'imbarazzo del numero uno che rilascia un comunicato e parla di "duro lavoro da compiere". E intanto il colosso sarebbe indagato per manipolazione del Libor.
New York - Non stanno facendo certo parlare bene di sé, in queste ore, i grandi colossi della finanza mondiale. Tra gli scandali più recenti, oltre a quello che continua a investire JPM - alle prese con ingenti perdite legate alle operazioni di finanza leggera che essa stessa ha messo in atto -, c'è anche quello della britannica Royal Bank of Scotland. Che è finita a dir poco nella bufera in quanto, per ben sei giorni, ben 12 milioni di clienti non hanno avuto accesso ai loro conti, totalmente bloccati, apparentemente per "problemi tecnici".
In poche parole, i correntisti non sono riusciti a prelevare contante, sono rimasti a secco. Grande imbarazzo per il numero uno della banca, l'amministratore delegato Stephen Hester che, con un primo comunicato, ha parlato "di un duro lavoro" da compiere per risolvere la situazione. Una situazione che potrebbe costare all'istituto di credito decine di milioni di sterline.
Intanto RBS, il cui titolo registra oggi un tonfo di quasi -12%, finisce nei guai anche per un'altra questione. Il suo nome appare infatti in un report citato dal Ministro delle Finanze britannico George Osborne, secondo cui la banca, insieme a Citigroup, UBS e HSBC avrebbe tentato di manipolare il Libor, il tasso benchmark su cui si basando transazioni per migliaia di miliardi di dollari. Facendo dunque la stessa cosa che ha fatto Barclays, multata ieri con $452 milioni.
In poche parole, i correntisti non sono riusciti a prelevare contante, sono rimasti a secco. Grande imbarazzo per il numero uno della banca, l'amministratore delegato Stephen Hester che, con un primo comunicato, ha parlato "di un duro lavoro" da compiere per risolvere la situazione. Una situazione che potrebbe costare all'istituto di credito decine di milioni di sterline.
Intanto RBS, il cui titolo registra oggi un tonfo di quasi -12%, finisce nei guai anche per un'altra questione. Il suo nome appare infatti in un report citato dal Ministro delle Finanze britannico George Osborne, secondo cui la banca, insieme a Citigroup, UBS e HSBC avrebbe tentato di manipolare il Libor, il tasso benchmark su cui si basando transazioni per migliaia di miliardi di dollari. Facendo dunque la stessa cosa che ha fatto Barclays, multata ieri con $452 milioni.
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