di: MERCATI & BORSE
Roma - Acquisti di titoli di stato italiani e spagnoli, tassi che scendono, tensioni sul mercato dei bond che si smorzano. E' tutto merito delle banche, che stanno utilizzando in questo modo i mille miliardi di euro ricevuti con le due operazioni LTRO della Bce, ovvero con le due maxi iniezione di liquidità.
Gli acquisti stanno avvenendo a un ritmo tale che, secondo i dati dell'Eurotower, gli istituti italiani hanno acquistato vtitoli di Stato del debito pubblico europei a una cifra record di 23 miliardi di euro, portando il totale a 301,6 miliardi.
Nello stesso periodo, in Spagna l'acquisto di bond è statodi 15,7 miliardi, in leggero calo rispetto ai 23 miliardi di gennaio, per un totale di 245,8 miliardi di euro. Un aumento negli acquisti e' stato registrato anche per le banche francesi, tedesche, greche e portoghesi.
Nell'elencare questi dati, arriva la prova del nove del piano delle banche: acquistare titoli di stato con i soldoni della Bce per allentare la tensione e per tutelarsi ovviamente anche dal rischio di incorrere in nuove svalutazioni a causa della perdita di valore di quegli stessi titoli che detengono in portafoglio. E nel caso dell'Italia, gli acquisti avvengono anche a livelli record. Sembra non esserci spazio, dunque, per devolvere i soldi della Bce all'economia reale. E in effetti gli ultimi dati in arrivo dall'Abi mettono in rilievo come, sempre a febbraio, le banche italiane abbiano erogato prestiti a famiglie e imprese a un ritmo di crescita inferiore all'1%, per la prima volta dall'aprile del 2010, ovvero in quasi due anni. Di fatto, l'ammontare totale è stato di 1.508 miliardi di euro, in rialzo dello 0,96% su base annua (e dell'1,88% su base mensile). Il dato disaggregato e' relativo a fine gennaio e mostra un rallentamento dei finanziamenti sia per le imprese (+1%) che per le famiglie (+3,2%).
Insomma, famiglie e imprese sacrificate per i bilanci delle banche, tra l'altro in modo artificiale. Cosa accadrà infatti con la fine dell'ondata di liquidità da parte della Bce? E cosa accadrà agli stessi titoli di stato italiani ed europei quando le banche non faranno più "shopping"?.
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