Milano - Una perdita netta di 9,2 miliardi di euro, provocata da svalutazioni per un totale di 10,3 miliardi, di cui 310 milioni sofferte per l'esposizione verso i bond greci. E' in questo modo che la banca numero uno in Italia, Unicredit, ha chiuso il 2011.
Escludendo anche le componenti straordinarie, il risultato netto è di 1,1 miliardi, in calo del 27,3% su base annua. Dal comunicato emanato risulta inoltre che il consiglio di amministrazione proporrà all'assemblea dei soci la non distribuzione dei dividendi.
Sui risultati, hanno pesato soprattutto le svalutazioni relative al terzo trimestre. Nel quarto trimestre del 2011, la banca ha invece incassato utili per 114 milioni di euro, su base netta. Il risultato è stato migliore delle stime degli analisti, che parlavano di 30 milioni di euro, rispetto ai 321 milioni di euro degli ultimi tre mesi del 2010.
Unicredit ha affermato che il Core Tier 1 è stato pari al 9,97% su base pro-forma, prendendo in considerazione l'aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro avviato nel gennaio di quest'anno.
Il titolo reagisce positivamente alla pubblicazione dei conti di Unicredit: dopo essere arrivato a salire anche più del 3%, le quotazioni salgono del 2,67% a 4,076 euro. Su base annua, il trend del titolo è ancora negativo, in perdita del 66,91% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Unicredit ha inoltre perso il 14,28% negli ultimi 6 mesi, ma nell'ultimo mese ha recuperato +4,67%.
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