da WSI
Milano - Sarà un anno a due velocità il 2012 di Eurolandia con alcuni paesi che evitaranno la recessione e altri, come Italia, Portogallo e Grecia, che invece finiranno nel baratro. Più ottimisti del consensus, gli economisti dell’ufficio studi di Unicredit nell’outlook per quest’anno stimano per la zona euro una crescita del Pil pari allo 0,6%.
"Questa previsione si basa in gran parte sull'ipotesi che le tensioni sovrane si plachino nel corso dell'anno" specificano nello studio. Peggio andrà all’Italia, con un Pil stimato a -0,3% quest'anno, in crescita dello 0,4% nel 2013. Per quanto negative, le proiezioni 2012 sono decisamente più rosee rispetto a quelle degli economisti di Intesa che, per l'economia italiana, prevedono una contrazione fino al -1%.
Commenti positivi sono arrivati sulle recenti decisioni della Banca Centrale Europea. "La Bce ha fatto un'ottima mossa con la prima iniezione di liquidità triennale, riducendo il rischio di rifinanziamento delle banche e migliorando nettamente l'umore del mercato", scrivono gli esperti nello studio, aggiungendo "che l’istiutito di Francoforte proseguirà nel suo impegno a supporto del settore bancario e dell'economia reale con audaci misure non convenzionali e, se necessario, con ulteriori tagli dei tassi".
Un ulteriore elemento di ottimismo per la ripresa della zona euro viene individuato nella dinamica del cambio euro/dollaro con la moneta unica che nel corso di quest'anno potrebbe deprezzarsi fino ad area 1,15, dando sostengo all'export.
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