da WSI
Roma - Le borse europee oggi sembrano crederci: alla fine l'Europa non permetterà al paese di fallire e gli aiuti - i noti 130 miliardi di euro previsti con un secondo bailout - arriveranno.
Decisamente scettici invece l'analista di Credit Suisse, William Porter: "siamo qui con la sensazione di assistere al più grande default disordinato della storia". Porter individua pure una data: il 20 marzo o anche prima. La data corrisponde infatti al momento in cui la Grecia dovrà onorare gli impegni legati ai suoi titoli di debito: esattamente, il giorno in cui dovrà sborsare 14,5 miliardi di euro.
Il vero problema è l'esposizione della Bce verso i bond governativi greci. E' necessario, secondo il colosso svizzero, riuscire a proteggere la Banca centrale, ovvero essere sicuri che la Grecia non faccia default introducendo una nuova moneta. "Rimaniamo molto cauti sulla sostenibilità del debito nel lungo termine dopo il processo di ristrutturazione e riteniamo sia possibile che la troika consideri più semplice prendere la decisione razionale di permettere alla Grecia di fare default e di rimborsare la Bce per le perdite legate ai bond governativi greci per 30 miliardi di euro".
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