da:WSI
Roma - Dopo aver perso l'accesso ai finanziamenti di breve periodo, Dexia paga anche l'azzeramento del capitale. La banca franco-belga che mantiene il controllo del 70% dell'istituto italiano Dexia Crediop torna a far parlare di sé, con la pubblicazione di un bilancio che, nel 2011, mette in evidenza una perdita record di 11,6 miliardi di euro.
La cifra fa impallidire i profitti di 723 milioni di euro riportati nel 2010, quando le vicende della banca non avevano ancora fatto tremare i mercati europei. Di fatto, le perdite subite durante l'esercizio, unite alle svalutazioni aggiuntive legate alla presenza nel portafoglio di titoli di stato greci e agli altri forti cali di altri bond governativi detenuti, hanno avuto l'effetto di cancellare il valore delle quote in mano agli azionisti.
Questo, in una società ormai che di fatto non esiste più. Dexia ha ricevuto un prestito di emergenza del valore di 18,7 miliardi di euro dalle banche centrali alla fine dello scorso anno, e ha attinto anche a garanzie statali temporanee per un ammontare di 22 miliardi di euro.
La banca ha ammesso che il suo futuro dipende dal sostegno del Belgio, della Francia e di Lussemburgo; il destino è anche legato alla eventuale approvazione da parte dell'Unione europea di un piano di ristrutturazione che avrebbe come oggetto più di 90 miliardi di euro di garanzie statali.
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