
La finalizzazione di tali misure è condizione imprescindibile per ricevere un nuovo pacchetto di aiuti per un valore di 130 miliardi di euro, necessario per non andare in default alla fine di marzo. Il punto, però, è che in un paese già in profonda recessione, con un tasso di disoccupazione al 19%, molti politici sono contrari all'adozione di nuove misure di austerity.
L'unica intesa che è stata raggiunta da Papademos con i leader dei tre principali partiti è quella di tagliare la spesa dell'1,5% del Pil nel corso del 2012, ovvero di un valore di 3,3 miliardi di euro. Ma molta strada c'è da fare ancora per arrivare a un accordo definitivo tra le controparti.
Tanto che l'agenzia di rating Fitch afferma che non può totalmente escludere il verificarsi di un default disordinato per la Grecia, che potrebbe includere una uscita del paese dall'Eurozona.
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