mercoledì 27 luglio 2011

CRISI: TRICHET, CHI SCOMMETTE SU DEFAULT GRECIA PERDERA' I SUOI SOLDI

(ASCA) - Roma, 27 lug - Gli speculatori che scommettono su un default della Grecia sono destinati a perdere i loro soldi dopo le decisioni adottate al vertice europeo della scorsa settimana. Lo ha detto il presidente della Banca Centrale Europea, Jean-Claude Trichet, in un'intervista alla rivista francese Le Point. ''Questi tipo di speculazione e' destinata ad essere un modo sicuro di perdere soldi viste le decisioni prese giovedi' scorso'' ha detto Trichet. ''Le proposte avanzate dal settore privato - ha aggiunto - e le decisioni dei governi europei, come ad esempio l'abbassamento dei tassi d'interesse sui prestiti e l'estensione della loro durata, alleggeriranno considerevolmente il costo sul debito greco. Oltre a questo, il debito scendera' attraverso scambi di obbligazioni e riacquisti''.

mercoledì 20 luglio 2011

La manovra colpisce i risparmi: il Bollo su Deposito Titoli

Carissimi,
come molti di voi hanno già potuto leggere sui giornali, la manovra finanziaria appena approvata ha introdotto molte novità che toccano i nostri risparmi.  Una di queste è l'aumento dell'imposta di bollo sul dossier titoli.
Ad oggi chi era in possesso di un dossier titoli pagava un'imposta di 34,2 euro annui.
Da luglio (e quindi con effetto retroattivo) viene introdotta un'imposta progressiva, variabile in funzione degli importi che si hanno sul deposito. Si parte da un importo di 34,2 euro per i dossier sotto i 50.000 fino a un importo di 680 euro per i dossier sopra i 500.000 euro.

Questa tassazione sarà in vigore fino a tutto il 2012.
Dal 2013 l'imposta aumenterà ancora da un minimo di 34,2 euro fino ad un massino di 1.100 euro.

Ma cosa va' nel dossier titoli? Quale strategia adottare per ridurre al minimo questa imposta?
Quali gli strumenti avvantaggiati e quali risentiranno di più da questa manovra?

Sempre a vostra disposizione per approfondire questi temi.

giovedì 7 luglio 2011

Imposta di bollo - Supertassa sui Bot

Carissimi,
come ben saprete la manovra finanziaria avrà impatto sui nostri risparmi. 

Uno dei principali interventi sarà sul dossier titoli. Il provvedimento inserito nella manovra appena varata dal governo prevede che l'imposta di bollo passi dagli attuali 34,20 euro all’anno fino a 120 euro. È solo un primo passo: dal 2013 l’imposta diventerà di 150 euro per i depositi fino a 50 mila euro e di 380 euro per i dossier con titoli di valore superiore.

Nell’articolo qui sotto si evidenzia come chi possiede BOT/BTP/OBBLIGAZIONI di importo non elevato rischia di trovarsi con un rendimento negativo.
Sarà la fuga dai BOT? Come conviene muoversi in base a questo nuovo scenario? Quali tipi di investimento verranno avantaggiati e quali svantaggiati?
Chi volesse approfondire questi discorsi non esiti a contattarmi.

Supertassa sui Bot: su 10mila euro si perdono tre quarti del reddito

Ecco gli effetti dell'aumento dell'imposta di bollo sui conti titoli. Colpiti soprattutto i piccoli risparmiatori. Allarme degli operatori: operazione miope, si rischia la fuga dai titoli di Stato di GIULIANO BALESTRERI


Supertassa
              sui Bot: su 10mila euro si perdono tre quarti del reddito
MILANO - Fuga dai titoli di Stato. Più che il remake di "Fuga da Alcatraz", rischia di essere l'effetto della manovra 2011-2014 che ridurrà al minimo la rendita di Bot, Cct e Btp, soprattutto per i piccoli risparmiatori. 

Un'operazione "miope, di breve periodo" secondo gli addetti ai lavori perché "a queste cifre - spiega un operatore - gli italiani dovrebbero preferire i fondi comuni aperti sperando in rendimenti migliori. E, in effetti, fare peggio sarebbe difficile". Soprattutto se il capitale del piccolo risparmiatore non supera i 10mila euro. Una cifra che se investita oggi in Bot rende 152,5 euro netti l'anno (il rendimento lordo è al 2,14%), ma che dopo il decreto scenderà a 66,7 euro (con una perdita del 56,3%). E nel 2013 calerà addirittura a 36,7 euro (-76%).

Un effetto legato al progressivo aumento del bollo d'imposta sul dossier titoli, che aumenterà subito da 34,2 a 120 euro per arrivare a 150 nel 2013. Con il paradosso che a rimetterci sarebbero proprio i piccoli risparmiatori, perché con l'aumentare dell'esposizione finanziaria l'impatto dell'imposta si diluisce. E così 25mila euro investito che oggi valgono 432,3 euro netti, sono pronti a scendere 346,5 dopo la manovra (-20%) e a 316,5 euro nel 2013 (-27%).

Sopra 50mila euro, poi, nei piani dell'esecutivo, c'è un nuovo scoglio: la tassazione sale a 120 euro subito dopo l'approvazione del decreto e a 380 euro dal 2013. Con un'evidente sperequazione tra chi puòinvestire tanto e chi no. Più si sale, meno è forte l'incidenza dell'imposta.

E così la mossa del governo rischia di trasformarsi in un'arma a doppio taglio perché i titoli di Stato sono lo strumento principe per finanziare il proprio debito. In questo modo, invece, il rischio è proprio quello di allontanare i propri finanziatori. Ecco perché - a giudizio di molti - la proposta del governo pare una mossa ancorata esclusivamente al breve periodo. Anche perché autorevoli fonti bancarie contestano i numeri presentati nella relazione tecnica della manovra.

Secondo il ministero dell'Economia, che cita una ricerca Eurisko, il 26% dei correntisti avrebbe un conto titoli con una cifra che si aggirerebbe oltre i 10 milioni di clienti. A queste cifre l'incremento dell'imposta di bollo a 120 euro per il 2011 e il 2012 e a 150 euro per i depositi sotto i 50mila euro dal 2013 (380 euro per i depositi con valore superiore), determinerebbe un incremento del gettito nell'arco dei prossimi quattro anni di 8,8 miliardi.

Eppure sono proprio le fonti bancarie a spiegare che i conti titoli sono meno, circa 8 milioni dove sono depositati 236 miliardi di euro in titoli di Stato per un ammontare medio di 29mila euro. A queste cifre lo sforzo richiesto ai piccoli risparmiatori arriverebbe, a regime, un miliardo di euro solo per Bot, Btp e Cct. A meno che la stretta non spinga le famiglie verso altre scelte. L'ultima incognita è legata alla tassazione delle rendite fiscali. La finanziaria non le tocca, ma la legge delega non esclude di portare l'aliquota dal 12,5 al 20% nel prossimo triennio. Senza alcuna distinzione tra chi specula in Borsa e chi investe i propri risparmi nell'acquisto del debito dello Stato. 

martedì 5 luglio 2011

Forte rally azionario? La probabilità è del 97%




Milano - La probabilità che il mercato azionario segni un forte rally è pari al 97%. Parola di Tobias Levkovitch, strategist di Citi, che ha aggiornato il proprio modello Panic/Euphoria, che esamina nove indicatori del sentiment degli investitori.

Ecco quanto scrive l'esperto: il modello preso come riferimento "è sceso in una fase di 'panico' una settimana fa e ha continuato a rimanere in queste condizioni anche questa settimana, il che significa da un punto di vista statistico che esiste una probabilità del 90% circa che le valutazioni dei titoli siano più elevate nei prossimi sei mesi e che, anche, esiste una chance del 97% per assistere a ulteriori guadagni tra 12 mesi".

Dal grafico, che fa riferimento al passato, si può notare che il modello "è stato caratterizzato da una fase di panico nel 2008 e ancora una volta durante la scorsa estate, a fronte di mercati che hanno poi puntato verso l'alto. In modo diametralmente opposto, il modello è stato caratterizzato da una fase di euforia sia nel 2007 che nel 2008, implicando una debolezza dei mercati azionari nel periodo successivo (forward equity market weakness)".