martedì 3 aprile 2012

Selloff alla Borsa di Milano: -2%, l'Italia torna a fare paura

Milano - L'Italia torna a fare paura, mentre la situazione spagnola appare sempre piu' critica agli occhi degli operatori. E cosi' la Borsa di Milano incamera un'altra seduta di perdite, che si sono fatte piu' pesanti sul finale.

Vanificato il tentativo di risalita a meta' pomeriggio, l'indice Ftse Mib registra una flessione del 2%, a quota 15.624 punti. In generale in Europa, dopo essere salito dell'1,5% nella giornata di ieri, mettendo a segno il rialzo più forte in due giorni degli ultimi due mesi, l'indice di riferimento del continente Stoxx 600 torna a perdere terreno.

Londra cede lo 0,35%, Francoforte fa -0,63%, Parigi -0,86% e l'indice Eurostoxx 50 perde l'1,22%. Italia e Spagna trainano al ribasso gli altri listini, sulla scia delle rinnovate preoccupazioni sul destino dei due paesi e sopratutto del traballante sistema bancario iberico.

Sul fronte del mercato dei titoli di stato, lo spread BTP/Bund a dieci anni riduce i guadagni a mezzo punto percentuale circa, in area 332 punti base, a fronte di rendimenti decennali che riducono i rialzi precedenti con +0,59% al 5,13%. I problemi sui debiti sovrani dell'Italia rimangono sempre sotto i riflettori. 

Il paese torna a far parlare di sé dopo che un articolo del Financial Times ha rivelato l'avvertimento arrivato dall'Unione europea con un rapporto di quattro pagine. Con la recessione in atto, l'Italia rischia nuove misure di austerity per riuscire a centrare il target del pareggio di bilancio entro il 2013. 

Immediate sono arrivate le rassicurazioni del ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera e dal premier Mario Monti. Ma tali parole non bastano a smorzare i timori su un paese strangolato dalla recessione, dagli alle spese e dall'aumento delle tasse. 

In più pesa la nota di Standard&Poor's sulle banche italiane, le quali continueranno, secondo l'agenzia di rating, a essere caratterizzate da una bassa redditività e da una politica conservativa dei dividendi. 

Oltre all'Italia, il mondo guarda alla Spagna, dopo la notizia del governo che, nel presentare il progetto di bilancio del 2012, ha affermato che il debito pubblico del paese iberico salirà fino a sfiorare l'80% del Pil alla fine dell'anno. Sempre in Spagna, arrivano dati da brivido per la disoccupazione, con il numero dei senza lavoro che balza al 28% di tutta l'area euro, a 4,75 milioni di unità.

"Avevamo raccomandato agli investitori di essere estremamente bullish sull'azionario nel corso del primo trimestre - ha detto in una intervista a Bloomberg Philipp Basertschi, responsabile strategist presso Bank Sarasin, da Zurigo - Ma dopo questo rally, ritengo che sia saggio diminuire la pressione sul pedale, anche se l'azionario continuerà a salire". Semplicemente, il ritmo del rialzo sarà più lento. E a tal proposito, arrivano le previsioni dei guru di Wall Street, che ricordano come il mese di aprile sia caratterizzato di norma dal rialzo dei mercati azionari, e che i veri problemi iniziano dopo. 

Occhio sul Ftse Mib alla performance del titolo Fiat, dopo i numeri sulle vendite in Italia, con cui il Lingotto ha chiuso il marzo peggiore dal 1980, dunque degli ultimi 32 anni. Il titolo tuttavia non registra una performance negativa e sale +0,78%. Fiat ha infatti confermato comunque la propria leadership nel mercato brasiliano. 

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