mercoledì 16 aprile 2014

L'inflazione frena ancora a marzo, +0, 4% rispetto al 2013

AGI) - Roma, 14 apr. - L'indice nazionale dei prezzi al consumo e' aumentato a marzo scorso (al lordo dei tabacchi) dello 0,1% rispetto al mese precedente e dello 0,4% nei confronti di marzo 2013, (era +0,5% a febbraio), confermando la stima preliminare. Il rallentamento dell'inflazione - spiega l'Istat - e' imputabile alla flessione su base annua dei prezzi dei beni energetici non regolamentati e degli alimentari non lavorati.
  L'"inflazione di fondo", al netto degli alimentari freschi e dei beni energetici, scende allo 0,9%, dall'1,0% di febbraio.
  Il lieve rialzo mensile e' da ascrivere principalmente agli aumenti - su cui incidono anche fattori stagionali - dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+0,6%) e di quelli ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,2%); contribuisce anche l'aumento congiunturale dei prezzi dei servizi relativi all'abitazione (+0,3%). L'inflazione acquisita per il 2014 sale allo 0,2%, dallo 0,1% di febbraio. Secondo la Confcommercio, il dato "e' un ulteriore segnale del permanere di una dinamica molto debole della domanda per consumi". Per Confesercenti, "e' ancora piu' evidente se si considera il peso delle tariffe, il cui aumento spiega da solo oltre la meta' dell'inflazione generale". Per il Codacons, l'inflazione, pur in frenata, tradotta in cifre, equivale, in termini di aumento del costo della vita, ad una tassa annua pari a 134 euro per una famiglia di 3 persone e a 115 euro per una coppia di pensionati senza figli, con piu' di 65 anni. La Confederazione Italiana agricoltori, l'agricoltura ha contribuito a frenare l'inflazione, ma il carrello della spesa rimane assolutamente vuoto: la forte flessione dei prezzi di frutta e verdura, calati rispettivamente del 3,7% e del 6%, concorre a tenere bassi i listini degli alimentari, ma non cambia in alcun modo la situazione dei consumi sulla tavola. La richiesta delle confederazioni del commercio e dell'agricoltura e' che il governo rilanci la domanda interna e favorisca la ripresa dei consumi, trasformando rapidamente i provvedimenti annunciati in misure concrete a favore di famiglie e imprese. (AGI) .

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