lunedì 20 ottobre 2014

Rientro dei capitali. La voluntary disclosure approvata alla camera

Immagine tratta da Ilsole24Ore di sabato 18 ottobre

Si scrive voluntary disclosure si legge sanatoria fiscale

E' l'operazione di far rientrare i capitali dei contribuenti italiani detenuti all'estero (ma si rivolge anche alle omesse dichiarazioni in Italia), un gettito mancato per l'Erario. 

Precisamo, non è uno "scudo fiscale", che somigliava ad un'operazione simile al riciclaggio di Stato, consentendo di pagare una minima percentuale di quanto dovuto, per giunta con il doppio scudo dell'anonimato e dell'assoluta mancanza di sanzioni penali.Quello dell'attuale maggioranza non è uno scudo, ma una sanatoria. 

Con la voluntary disclosure niente sanzioni penali (Non punibilità per omessa dichiarazione, non punibilità su omesso versamento dell'IVA e alle ritenute non operate come sostituto d'imposta, depenalizzazione della frode fiscale) e ravvedimento "speciale" su quanto evaso: chi farà rientrare i capitali pagherà quanto deve di tasse e intergrerà con delle lievi sanzioni ridotte (il tutto su più annualità). "Bastone e carota" secondo la definizione data da un parlamentare PD. A dire il vero si vede molta carota e poco bastone. Ma, abituati agli scudi fiscali dei primi anni Duemila, sembra un gran successo.

"Chi riemerge ha forti facilitazioni monetarie e non rischia di essere imputato per vari reati, chi non riemerge rischia non solo i reati tributari ma anche il nuovo reato di autoriciclaggio" ha sostenuto il relatore del provvedimento, il piddino Marco Causi. 




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