mercoledì 19 novembre 2014

Prelievo forzoso conto corrente: torna il rischio in Italia

http://consulenza.soldiweb.com/

Si torna a parlare sul prelievo forzoso conto corrente: ecco le novità

Torna l'ipotesi del prelievo forzoso sui conti correnti in Italia e l'UE. Un documento non ufficiale della Commissione europea e dellaBce potrebbe prevedere, secondo alcune indiscrezioni su Il Giornale, "l'intervento diretto di azionisti, detentori di obbligazioni e correntisti in eventuali salvataggi bancari", minacciando i risparmiatori.

PRELIEVO FORZOSO - Ancora una volta si torna a parlare del prelievo forzoso sui conti correnti. Le indiscrezioni arrivano da Bruxelles e parlano di un testo che prevedrebbe una disposizione che elimina, in casi gravi, la tutela dei correntisti con giacenze sotto i 100mila euro.

L’ALLARME - È stato l’eurodeputato leghista, Gianluca Buonanno, a lanciare l’allarme, affermando che “Noi parlamentari abbiamo a disposizione i testi ufficiali dell’Ecofin e dell’Eurogruppo, stilati in aprile e a luglio, che contengono solo il piano organizzativo del ‘Meccanismo di risoluzione delle crisi bancarie’. La verità, secondo quanto ci rivelano fonti interne alla Commissione, sarebbe ben diversa ed è per questo che abbiamo presentato l’interrogazione: voglio vedere se, questa volta, ci diranno tutto“.


L’IPOTESI DEL FMI - Sin dall’autunno scorso si parla dell’ipotesi di un prelievo forzoso sui conti correnti, quando il Fondo monetario internazionale ha sostenuto che per rimediare l’esperimento fallito della moneta unica europea, bisogna prelevare forzosamente il 10% sui saldi dei conti correnti di 15 paesi dell’eurozona.

MONITOR DELLE FINANZE - Lo riportava il giornale americano Wall Street Journal in un articolo intitolato Monitor delle finanze pubbliche. Secondo il Fmi, con questo 10% si potrebbe riportare il debito sovrano del blocco ai livelli pre-crisi. Anziché appesantire il carico fiscale delle aziende e ridurre gli stipendi, scriveva il giornale, è meglio impiegare i capitali dormenti.

DIMINUIRE IL DEBITO - Era stato suggerito, in particolare, un tasso di prelievo del 10% sui risparmi netti positivi delle famiglie di 15 paesi della zona euro. Così, il Fondo sollecita alla Bce e l’Ue di considerare quest’ipotesi, visto che non sono molte le alternative per diminuire il debito pubblico. Secondo il Fmi, una nuova tassa sul patrimonio o il ricorso all’inflazione non fanno altro che peggiorare la situazione, colpendo le fasce più deboli della popolazione.

Nessun commento:

Posta un commento