martedì 24 novembre 2015

Ok al salvataggio: nasce «Nuova Banca Marche». Azzerato il valore delle azioni

http://www.ilrestodelcarlino.it/macerata/salvataggio-banca-marche-1.1510859

Via libera del governo al piano da 3,6 miliardi per i quattro istituti di credito commissariati. Salvi i correntisti


Macerata, 22 novembre 2015 - Via libera del governo al salvataggio di Banca Marche. Le perdite cadono però su azionisti e obbligazionisti subordinati: il valore dei titoli è stato azzerato. L’istituto di credito commissariato (comeCariFerrara, Banca Etruria e CariChieti) potrà continuare ad operare. Per le quattro banche è stato previsto un intervento da 3,6 miliardi di euro interamente a carico del sistema bancario; gli istituti verranno liberati dai crediti in sofferenza e aggiungeranno il prefisso «nuovo» al proprio nome. Poi verranno traghettati verso la cessione nel minor tempo possibile «al fine di massimizzare il prezzo di vendita». Nasce così «Nuova Banca Marche».
Il consiglio dei ministri, convocato in via eccezionale di domenica pomeriggio, ha dato il via libera al decreto legge per la risoluzione dei quattro istituti, con un provvedimento che, sottolinea il governo, «consente di dare continuità all’attività creditizia - e ai rapporti di lavoro - tutelando pienamente i correntisti» e, soprattutto, «non prevede alcuna forma di finanziamento o supporto pubblico alle banche in risoluzione o al Fondo nazionale di risoluzione» ed esclude «il ricorso al bail in», ovvero al salvataggio delle banche in difficoltà con i fondi di azionisti, obbligazionisti e correntisti sopra i 100.000 euro.
L’operazione è stata oggetto di un lungo braccio di ferro con l’Unione Europea, che ha sempre visto il ricorso al fondo interbancario per la tutela dei depositi come una forma di aiuto di Stato. Oggi invece il governo incassa il via libera all’operazione che, spiega il commissario Ue Margrethe Verstager, «riduce al minimo l’uso dei fondi pubblici e le distorsioni della concorrenza». Il fondo di risoluzione, spiega Bruxelles in una nota, erogherà 3,6 miliardi di euro alle banche ponte, per capitalizzarle e per coprire la differenza negativa fra gli attivi trasferiti e le passività: i costi dell’operazione sono così interamente a carico del sistema bancario, che potrà tuttavia recuperarli con il perfezionamento dell’operazione nei prossimi mesi, tramite il recupero crediti, la cessione delle banche salvate o di parte di asset delle stesse a terzi interessati, che adesso potranno rilevare attività sanate dai crediti deteriorati.
Le 4 nuove banche ‘buone’ saranno provvisoriamente gestite, sotto la supervisione dell’Unità di Risoluzione di Bankitalia, da amministratori da questa designati: in tutti e quattro i casi la carica di presidente è rivestita da Roberto Nicastro, ex direttore generale di Unicredit. I crediti in sofferenza di tutte le quattro banche verranno invece trasferiti a una unica bad bank, con il fondo di risoluzione che garantirà questa misura concernente gli attivi deteriorati rafforzando ulteriormente i bilanci delle banche ponte.
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