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Milano - Titoli di stato italiani sotto attacco, con gli investitori che tornano a prendere di mira i bond dei paesi periferici, nello stesso giorno in cui i leader dell'Unione europea si riuniranno a Bruxelles, per discutere il da farsi verso la Grecia.
Il differenziale tra i Btp e i Bund accelera al rialzo, superando i 200 punti base, quasi a 201 punti, ovvero al massimo storico. Gli analisti fanno notare che il problema Grecia è lungi dall'essere risolto, e che non può essere ancora escluso l'effetto contagio verso altri paesi, soprattutto periferici. (tra cui, appunto, l'Italia).
C'è da aggiungere poi l'avversione al rischio della seduta odierna, provocata dalle parole della Federal Reserve e in particolare dall'outlook rivisto al ribasso dell'economia americana. Gli investitori tornano a guardare al Bund, che ribadisce il proprio stato di "safe-heaven", a dispetto di altri titoli di stato.
Il Bund è dunque il grande favorito della giornata di oggi, con i rendimenti decennali che rimangono sotto il 3% per il settimo giorno consecutivo, al 2,95% circa. Lo Yield è arrivato a calare al 2,91% lo scorso 16 giugno, testando il minimo dall'11 gennaio.
Da segnalare tuttavia che, secondo i dati compilati da Bloomberg e la European Federation of Financial Analysts Societies, mentre i titoli governativi tedeschi hanno garantito un ritorno dello 0,4% dagli inizi dell'anno, i Treasury hanno garantito molto di più, ovvero il 3,3%.
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