mercoledì 7 marzo 2012

La Grecia fa paura alle Borse europee, bruciati 188 miliardi


Tutte le piazze europee in rosso sulle incertezze del programma di ristrutturazione del debito proposto da Atene. Tornano a salire gli spread...
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Giornata nera per tutte le principali piazze europee, appesantite sui continui timori della situazione greca arrivata a un punto di svolta. Gli investitori privati detentori di bond ellenici hanno tempo fino alle 21 di giovedì per decidere se aderire o meno al programma di ristrutturazione del debito 'propostò da Atene. La Grecia - che ha forzato un pò la mano nelle ultime ore - spera di raggiungere una partecipazione del 75-80% all'operazione, ma rimangono dubbi sull'esito del processo, che per la prima volta potrebbe portare all'attivazione dei 'credit default swap'. Con conseguenze incerte per tutta l'area euro. Ma per garantire il taglio del debito che la Ue ha fissato a 107 miliardi di euro (dei 200 in mano ai privati e dei 350 complessivi) serve almeno il 66% ddelle adesioni da parte delle banche.

Ieri l'indice Stoxx600, nel quale sono contenuti i principali titoli del Vecchio continente, ha ceduto il 2,67%, che equivale a 188 miliardi di euro bruciati. Anche Piazza Affari, che non è sfuggita a questo trend, chiudendo la seduta con un calo di 3,19% dell'Ftse All share, ha perso da sola 12,6 miliardi. Londra lascia sul terreno l'1,86%, Francoforte il 3,40% e Parigi il 3,58%.

In forte ribasso i titolo del comparto bancario del Ftse Mib, appesantito dalle banche. Mps si guadagna la maglia nera con una flessione del 6,44% a 0,396 euro. Male anche Bper (-6,20%), Bpm (-5,92%), Mediobanca (-5,63%), Ubi Banca (-5,46%), Unicredit (-5,18%) e Intesa Sanpaolo (-4,93%). Male anche Fiat (-6,07% a 4,33 euro), nel primo giorno di apertura del salone dell'Auto di Ginevra. Fra gli energetici Eni cede l'1,26% e Tenaris il 3,05%, mentre fra le utility Enel arretra del 2,44%, A2A del 2,39% ed Enel Green Power, che chiude in flessione dell'1,66%. 

Anche il mercato obbligazionario dei titoli di Stato ha registrato una crescita delle tensioni: i rendimenti dei bond iberici a dieci anni sono cresciuti di 17 punti base, quelli italiani di 14. Lo spread Btp-Bund è risalito intorno a 330 punti base  con il rendimento al 5,07%.
 

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