 Roma - A rischio default i comuni e le piccole municipalità portoghesi. E' l'allarme che arriva da Fernando Ruas, presidente dell'associazione delle municipalità del Portogallo, che in un'intervista a Bloomberg parla dei 9 miliardi di euro di debiti che si abbattono sui comuni del paese.
Roma - A rischio default i comuni e le piccole municipalità portoghesi. E' l'allarme che arriva da Fernando Ruas, presidente dell'associazione delle municipalità del Portogallo, che in un'intervista a Bloomberg parla dei 9 miliardi di euro di debiti che si abbattono sui comuni del paese.A meno che il paese non fornirà aiuti nell'immediato, tali municipalità andranno in default. "Se fossero aziende parleremmo di insolvenza - ha detto Ruas - E potremmo trovarci ad assistere alla ristrutturazione dei debiti di alcuni di questi paesi, a meno che il governo non intervenga".
Per Ruas il problema principale è nel forte calo dei trasferimenti di fondi dal governo ai comuni; un calo inevitabile se si considera che, nel corso del 2011, il Portogallo diventò il terzo paese dell'Eurozona a richiedere aiuti esterni, dopo Grecia e Irlanda. E il primo ministro Pedro Passos Coelho sta adottando forti misure di austerity, tagliando le spese e aumentando le tasse, al fine di centrare gli obiettivi previsti nel piano di bailout da 78 miliardi di euro.
Il Portogallo sarà un altro paese che avrà difficoltà a soddisfare i criteri stabiliti con il patto sull'Unione Fiscale. Il Pil è calato per il quinto trimestre consecutivo nei tre mesi terminati a dicembre e il tasso di disoccupazione è balzato al 14%. Tale situazione potrebbe ostacolare gli sforzi del governo, teso a tagliare il deficit al 4,5% del Pil quest'anno, e a rispettare il limite del 3% nel 2013, come stabilito dall'Unione fiscale.
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