giovedì 26 luglio 2012

Borsa Milano maxi rialzo +5%. Crolla lo spread

Acquisti e ricoperture, Piazza Affari schizza con l'euro dopo le rassicurazioni del "numero 1" della Bce Mario Draghi. Spread sotto 470. Telecom e Fiat titoli peggiori. Volano i bancari: Unicredit e Intesa +8%. Euro tocca $1,23. Grafico: FTSE MIB.


Milano - Colpo di reni per la Borsa Milano, che ha oscillato per gran parte della seduta tra il territorio positivo e quello negativo, ma ora è in forte rally con il Ftse Mib che registra guadagni anche del +5% sopra i 13.140 punti; in netto progresso anche l'euro, verso quota $1,22, dopo le dichiarazioni del numero uno della Bce, Mario Draghi: la Bce "farà di tutto per salvare l'euro". Immediata reazione sul mercato dei BTP; lo spread Italia-Germania scivola sotto quota 500 punti base, a 469 (-9,5%), rendimenti del Btp decennale in discesa al 6,08% dopo un picco giornaliero al 6,48%. Cala nettamente anche il costo per assicurarsi contro un eventuale default di Roma e Madrid.

L'inizio di seduta e' stato pesante, a causa dell'ennesimodowngrade sul rating italiano, che stavolta è arrivato dall'agenzia indipendente Egan-Jones. Il rating è stato portato a un passo dalla spazzattura, a CCC-plus da B-plus. Citata la crisi finanziaria dei governi regionali (Sicilia), i problemi del sistema bancario e l'economia sotto pressione. Il giudizio è quasi spazzatura. "La capacità dell'Italia di sostenere le proprie banche è in questione, viste le condizioni deboli in cui versano il paese e le banche stesse", ha scritto l'agenzia in un comunicato.

Intanto la Grecia ha raggiunto un accordo con la Troika - gli ispettori del trittico Bce-Fmi-Ue - su una manovra "salva aiuti" da 116 miliardi di euro. Il governo, dal canto suo, avrebbe deciso misure per risanare i conti per un valore di 11,6 miliardi di euro nel biennio 2013-2014. 

Sullo sfondo, le notizie negative non mancano, ma vengono messe in secondo piano. Oltre alla nota di Egan-Jones sull'Italia, focus sulle parole di Willem Buiter, responsabile economista di Citi, secondo cui esiste il 90% di possibilità che la Grecia esca dall'Eurozona, entro i prossimi due-tre trimestri. Citi prevede "una prolungata debolezza economica e difficoltà nei mercati finanziari dei paesi periferici, che si tradurranno in una rinnovata recessione per l'Eurozona, sia quest'anno che nel prossimo". 

Tra le altre novità, anche la decisione di Moody's di tagliare il rating su 17 banche tedesche, dopo che una simile decisione è stata presa giorni fa in merito al giudizio sul rating del debito sovrano del paese. 

In linea generale gli operatori tornano poi a scommettere sull'arrivo di una nuova manovra di quantitative easing da parte della Federal Reserve, dunque su un nuovo QE3, e ora le parole di Draghi infondono speranze anche su eventuali interventi decisi da parte della Bce.

"Al momento, sono le notizie specifiche che stanno pilotando i mercati, ma gli investitori sono in generale più fiduciosi sull'arrivo di un QE3 - ha commentato in una intervista a Bloomberg Matt Riordan, gestore di portafoglio presso Paradise Investment Management, con sede a Sidney, Australia - L'Europa invece arranca non è affatto vicina a una soluzione". Il prossimo meeting della Fed è atteso per il 31 luglio/1° agosto. 

ALL'INTERNO DEL FTSE MIB - Listino milanese spinto da Unicredit (+7,32%), Intesa Sanpaolo (+7,18%) e Generali (+6,35%). I bancari, gravidi di bond italiani, sono in ripresa anche grazie all'ulteriore allentamento della tensione sul mercato dei titoli di stato nel post-Draghi. Male Fiat con -3,5%. Lettera anche su Telecom Italia, che cede -1,05%. 

BTP - Spread Italia-Germania a 10 anni incrementa i ribassi fino a -9,5% a 469 punti base. Tasso BTP a 10 anni in discesa al 6,08% dopo un picco giornaliero al 6,48%. Tasso spagnolo che nei giorni precedenti ha testato nuovi record dall'introduzione dell'euro, fino al 7,76%, per poi perdere terreno, fa -1,38% al 7,27%. Vendite sui Bund, con i rendimenti +1,59% all'1,28%. Dopo le parole di Draghi, i Cds a 5 anni spagnoli si restringono di 38 punti base a quota 585, mentre gli analoghi contratti per assicurarsi contro un default del debito italiano calano di 35 punti base in area 522. 

VALUTARIO - L'euro balza sul dollaro a $1,2302 (+1,20%) per poi ridurre lievemente i guadagni e fare +1,10% a $1,2290. Dollaro/yen +0,15% a JPY 78,25, euro/yen +1,23% a JPY 96,18.

MATERIE PRIME - I futures sul petrolio su +1,32%, a quota $90,14 al barile, mentre le quotazioni dell’oro a $1.622,40 l’oncia (+0,60%). Il petrolio aveva dato il via agli scambi in calo, per la prima volta in tre giorni, sulla scia delle speculazioni secondo cui l'aumento delle scorte non è sufficiente a compensare il calo della domanda negli Stati Uniti, il consumatore di greggio numero uno al mondo. Il Dipartimento per l'Energia Usa ha diffuso ieri che le scorte di petrolio crude sono salite la scorsa settimana di 2,7 milioni di barili: si tratta del primo incremento un un mese. 

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